Maltrattamenti: adesso è il figlio ad accusare il genitore
L'imputato ha completamente ribaltato la versione del suo principale accusatore, il padre. Una vicenda molto delicata che è stata affrontata nell'aula magna del tribunale di Ivrea, lunedì 13 marzo. Protagonisti, un novantenne che accusa il figlio adottivo di maltrattamenti.
L'imputato ha completamente ribaltato la versione del suo principale accusatore, il padre. Una vicenda molto delicata che è stata affrontata nell'aula magna del tribunale di Ivrea, lunedì 13 marzo. Protagonisti, un novantenne che accusa il figlio adottivo di maltrattamenti.
L'imputato ha completamente ribaltato la versione del suo principale accusatore, il padre. Una vicenda molto delicata che è stata affrontata nell'aula magna del tribunale di Ivrea, lunedì 13 marzo. Protagonisti, un novantenne che accusa il figlio adottivo di maltrattamenti. "Ho perdonato tante cose a mio padre – ha spiegato l'imputato, un casellese, in aula – ma non riuscirò ma a perdonargli di non avermi permesso di stare accanto a mia madre nell'ultimo periodo della sua vita. Ha sempre avuto una passione per le donne, tanto che quando ero bambino la relazione con mia madre s’interruppe per un breve periodo. Negli ultimi anni le voci di paese, dicevano che avesse una relazione con la governante, una signora della mia età. Una mattina dell'agosto 2014, mia mamma mi ha telefonato preoccupata, dicendomi che mio papà si era allontanato per una visita medica di cui non sapeva nulla. La tranquillizzai e qualche minuto dopo telefonai a mio papà che mi disse di essere andato a fare una visita di controllo all'ospedale di Ciriè. Però l'impianto gps installato sulla sua auto, mi diceva che era a Torino di fronte ad un motel. Andai a vedere cosa stava succedendo e lo vidi uscire con la governante. Da allora il nostro rapporto è precipitato, in più occasioni mi ha aggredito fisicamente. Io non l'ho mai minacciato, né picchiato". La sentenza è attesa nelle prossime settimane.