Maxi-operazione antidroga, nei guai anche un 21enne di Volpiano
Volpiano. I carabinieri della Compagnia di Chivasso hanno eseguito, nelle province di Torino e Biella, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Ivrea, nei confronti di sette italiani indagati per detenzione e spaccio di cocaina (quattro misure di custodia cautelare in carcere e tre obblighi di dimora e firma).
Volpiano. I carabinieri della Compagnia di Chivasso hanno eseguito, nelle province di Torino e Biella, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Ivrea, nei confronti di sette italiani indagati per detenzione e spaccio di cocaina (quattro misure di custodia cautelare in carcere e tre obblighi di dimora e firma).
Volpiano. I carabinieri della Compagnia di Chivasso hanno eseguito, nelle province di Torino e Biella, un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Ivrea, nei confronti di sette italiani indagati per detenzione e spaccio di cocaina (quattro misure di custodia cautelare in carcere e tre obblighi di dimora e firma). Il gruppo criminale, guidato da due fratelli, deteneva il monopolio dello spaccio di droga nel chivassese, soprattutto a studenti, anche minorenni. Sono state eseguite undici perquisizioni. La banda distribuiva circa 200 grammi di cocaina purissima al mese, circa 600 dosi al dettaglio. 7 persone sono state arrestate, 4 denunciate e decine di clienti segnalati alla Prefettura di Torino per uso di sostanze stupefacenti. E’ il bilancio di una operazione dei carabinieri che ieri ha portato all’arresto di Bruno Lazzaro, 28 anni, di Chivasso, il fratello Enrico, 21 anni, Davide Gioffre’, 21 anni, pure lui di Chivasso, Arcangelo Cuzzupi, 21 anni, di Volpiano. Tre complici dell’organizzazione sono stati sottoposti all’obbligo di dimora e firma (Francesco I., 38 anni, di Chivasso, Sebastiano D., 20 anni, di Chivasso, e Luciano I., 29 anni, di Chivasso) e altri quattro sono stati denunciati a piede libero. La banda da qualche tempo era diventata il punto di riferimento per l’acquisto di cocaina e marijuana. Le ordinazioni avvenivano tramite telefono, sms o messaggi vocali con WhatsApp e per sfuggire a eventuali intercettazioni telefoniche, la banda utilizzava un linguaggio criptico.