Meningite, ecco come difendersi

Nei giorni scorsi a Ciriè è stato diagnosticato un caso di meningite da pneumococco, malattia non contagiosa. Ad esserne colpito è stato un uomo ottantenne le cui condizioni fortunatamente, sono in miglioramento. Ma quali sono i sintomi di questa pericolosa malattia e la profilassi per evitarla?

Meningite, ecco come difendersi
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Nei giorni scorsi a Ciriè è stato diagnosticato un caso di meningite da pneumococco, malattia non contagiosa. Ad esserne colpito è stato un uomo ottantenne le cui condizioni fortunatamente, sono in miglioramento.
Ma quali sono i sintomi di questa pericolosa malattia e la profilassi per evitarla?

Nei giorni scorsi a Ciriè è stato diagnosticato un caso di meningite da pneumococco, malattia non contagiosa. Ad esserne colpito è stato un uomo ottantenne le cui condizioni fortunatamente, sono in miglioramento.
Ma quali sono i sintomi di questa pericolosa malattia e la profilassi per evitarla?
Di seguito troverete i consigli dei medici dell'istituto nazionale di sanità.
I sintomi della meningite sono indipendenti dal germe che causa la malattia. I sintomi più tipici includono:
irrigidimento della parte posteriore del collo (rigidità nucale)
febbre alta
mal di testa
vomito o nausea
alterazione del livello di coscienza
convulsioni.
L’identificazione del microrganismo responsabile viene effettuata su un campione di liquido cerebrospinale o di sangue.
Nei neonati, alcuni di questi sintomi non sono evidenti. Si può però manifestare febbre, convulsioni, un pianto continuo, irritabilità, sonnolenza e scarso appetito.
 
Sepsi: sintomi e diagnosi
Come precedentemente descritto, i sintomi variano da una febbre transitoria (spesso più frequentemente chiamate batteriemie nel caso di infezioni da pneumococco) a invece infezioni sistemiche con compromissione di molti organi fino allo shock settico.
 
Malattie batteriche invasive: fattori di rischio e possibili complicazioni
Tra i fattori di rischio per lo sviluppo della meningite batterica vanno elencati:
età: queste patologie colpiscono soprattutto i bambini sotto i 5 anni e altre fasce di età che variano a seconda del germe. Infatti le forme da meningococco interessano, oltre i bambini piccoli, anche gli adolescenti e i giovani adulti, mentre le meningiti da pneumococco colpiscono soprattutto i bambini e gli anziani. L’introduzione dei vaccini nel calendario vaccinale pediatrico e dell’adolescente (solo per il meningococco) stanno riducendo il numero dei casi in questa fascia di età
stagionalità: la malattia è più frequente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, anche se casi sporadici si verificano durante tutto l’anno
vita di comunità: le persone che vivono e dormono in ambienti comuni, come gli studenti nei dormitori universitari o le reclute, hanno un rischio più elevato di meningite da meningococco e di Haemophilus influenzae
fumo ed esposizione al fumo passivo
patologie: altre infezioni delle prime vie respiratorie o alcune immunodeficienze possono determinare un maggior rischio di malattia meningococcica. Immunodepressione, asplenia, insufficienza cardiaca, asma e l’Hiv sono invece un fattore di rischio per la malattia invasiva pneumococcica.
Il trattamento della meningite batterica si basa soprattutto sulla terapia antibiotica. L’identificazione del batterio che causa la malattia è importante sia per orientare la terapia antibiotica del paziente, sia per definire se è necessaria la profilassi dei contatti.
In caso di meningite da meningococco e, in misura minore, da Haemophilus influenzae b, i contatti stretti del malato hanno un maggior rischio di ammalarsi rispetto alla popolazione generale. Per questo è indicata la loro profilassi antibiotica e sorveglianza.
Dagli anni Novanta è ormai comune la vaccinazione, che in Italia rientra tra quelle previste per tutti i nuovi nati. Sono disponibili sul mercato anche i vaccini contro alcuni ceppi di pneumococco e alcuni sierogruppi di meningococco.

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