A sostegno di chi sta vivendo un momento delicato

Nasce la staffetta della gentilezza grazie ad un'insegnante eporediese

Le parole di Elisabetta Opasich: "Far del bene dona senso a quel tempo a cui spesso non doniamo la dovuta importanza".

Nasce la staffetta della gentilezza grazie ad un'insegnante eporediese
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Una bella iniziativa portata avanti da Elisabetta Opasich. Nasce la staffetta della gentilezza grazie ad un'insegnante eporediese.

Una "staffetta della gentilezza", portata avanti per mezzo di un'insegnante eporediese, nata per cercare di dare un sostegno alle persone in difficoltà. Tutto questo coinvolgendo un esercente di Banchette, che ha messo a disposizione degli alimentari che, prossimi alla scadenza, sarebbero stati successivamente gettati via. Da qui, da una semplice richiesta e da un gesto che dimostra attenzione e un cuore grande, nasce questo piccolo grande progetto solidale.

Un plauso all'insegnante della primaria Olivetti

Ci sono persone che in un momento particolare della vita si trovano in difficoltà e spesso fanno fatica a reperire le risorse per acquistare il cibo da mettere nel piatto. In questi momenti è importante l'aiuto di tutti i cittadini, che possono agire autonomamente per sostenere chi è in difficoltà. Poi ci sono altri che vivono in condizioni di benessere, magari gestendo anche delle attività che lavorano in ambito alimentare e che periodicamente generano degli avanzi che vengono buttati solo perché sono quasi scaduti. Partendo da questa premessa che Elisabetta Opasich, insegnante per la gentilezza (nell'ambito del progetto nazionale che ha come obiettivo di accrescere il benessere delle comunità mettendo al centro i bambini, attraverso la costruzione di buone pratiche) della scuola primaria Olivetti di Ivrea, ha messo in atto una soluzione, nel suo piccolo.

Coinvolto un negoziante di Banchette

Si è accorta che una negoziante di Banchette, che ha chiesto l'anonimato e che vende anche generi alimentari, periodicamente quando questi si avvicinano alla scadenza li deve buttare e sostituirli con nuovi. Poiché conosce anche una famiglia che ha dei bambini e che sta affrontando problemi economici, ha proposto alla negoziante di fare da «staffetta», ovvero saltuariamente portare gli alimenti vicini alla scadenza alla famiglia in difficoltà. «Se ci aiutiamo stiamo meglio tutti», ha detto. Infatti la famiglia che riceve questo piccolo sostegno è un po' più serena perché sa di non essere sola ed è molto grata sia alla negoziante che a Elisabetta per ciò che stanno facendo. Questa iniziativa è stata condivisa col nome di «staffetta della gentilezza», come buona pratica, sulla piattaforma web www.costruiamogentilezza.org affinché altri, prendendone spunto, possano riproporla generando un effetto moltiplicatore a beneficio di un maggior numero di cittadini. E’ importante far conoscere questo tipo di iniziative affinché da eccezionali, diventino abituali. Per concludere Opasich riconosce: «Far del bene dona senso a quel tempo a cui spesso non doniamo la dovuta importanza. Aiutare gli altri è il nostro dono di felicità: non ha bisogno di coraggio, ha bisogno solamente di un  cuore che si mette a disposizione di chi ha bisogno di un piccolo gesto».

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