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'Ndrangheta, il vigile urbano andrà a processo con i Vazzana

I rinvii a giudizio per la maxi-operazione Platinum Dia.

'Ndrangheta, il vigile urbano andrà a processo con i Vazzana
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Finisce la prima parte del processo che segue la maxi-operazione Platinum Dia: tra patteggiamenti e scelte di riti alternativi, sono diverse le strade processuali che intraprenderanno gli indagati. Tre, infatti, in udienza preliminare hanno già patteggiato pene dai due ai quattro anni.

'Ndrangheta, il vigile urbano andrà a processo con i Vazzana

Il prossimo 30 maggio, invece, torneranno alla sbarra i ventidue che hanno scelto il rito abbreviato. Udienza rinviata nei prossimi mesi, infine, per coloro che hanno scelto di andare a dibattimento. I processi dovranno far luce, dunque, sul nuovo profilo scelto dalla ‘ndrangheta emerso dalle lunghe indagini portate avanti dalla DIA, secondo la quale l’associazione sgominata si tratta una criminalità organizzata 2.0 che è entrata a piè pari nel mondo dell’imprenditoria, fondendosi direttamente nel tessuto economico del territorio. È il caso ad esempio della famiglia Vazzana, particolarmente conosciuta per le sue attività nel settore della ristorazione e in quello alberghiero. Il mutamento nel modus operandi era già stato segnalato e rendicontato nell’annuale relazione redatta dalla DIA, dove tra l’altro si citava proprio l’inchiesta Platinum. Le centinaia di pagine di intercettazioni si soffermano anche sui tentativi di ingerenze nel mondo della politica locale e non solo. Nell’elenco degli imputati, infatti, figura ad esempio il nome di Paolo Busso, 53 anni, agente della Polizia Municipale di Volpiano. Busso dovrà rispondere dell’accusa di presunto abuso d’ufficio, perché avrebbe omesso di avviare l’accertamento o la procedura di riscossione di alcune multe comminate proprio alla famiglia Vazzana.

In tribunale sarà presente il Comune di Volpiano, che si è costituito parte civile

Come ormai da tradizione nelle aule di tribunale in cui si procede per reati legati alla mafia, saranno presenti anche i Comuni loro malgrado coinvolti. Uno su tutti, ovviamente, il Comune di Volpiano, che si è costituito parte civile e sarà rappresentato dall’avvocato Giulio Calosso. Durante l’ultima seduta del consiglio comunale, il sindaco Giovanni Panichelli ha aggiornato la cittadinanza sui vari processi. In particolare, due imputati avevano già concordato un risarcimento nei confronti del Comune di Volpiano. La costituzione di parte civile, dunque, proseguirà con gli altri. All’esito del processo Cerbero, l’ultimo in ordine di tempo (gennaio 2022), era stato riconosciuto alla cittadina un danno d’immagine del valore di 15mila euro (in aggiunta al rimborso delle spese legali).

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