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Nessuno sa che c’è il semaforo: multe da 186 euro e via i punti

Sono già decine gli automobilisti beffati all’accesso della tangenziale

Nessuno sa che  c’è il semaforo: multe da 186 euro e via i punti
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Nessuno sa che c’è il semaforo all'incrocio d'accesso alla tangenziale da via Rivarolo: multe da 186 euro e via i punti.

Nessuno sa che c’è il semaforo: multe da 186 euro e via i punti

Multe a raffica in prossimità del semaforo all'incrocio d'accesso alla tangenziale da via Rivarolo. La vicenda è stata dibattuta dalla cittadinanza nell'ultimo consiglio comunale, svoltosi lunedì 19 giugno, nella sala consiliare di piazza don Amerano. Tanti sono stati i mappanesi e, non solo, che hanno desiderato intervenire nella mezz'ora dedicata al pubblico. Tutti hanno concordato sul fatto che non è stata effettuata un'informazione adeguata sul semaforo all'ingresso di Mappano, dopo il cavalcavia di Torino, in quanto motivo di multe, notificate solo da aprile in poi.

I cittadini

Ha affermato Andrea Pedicino: «Quale pubblicità è stata fatta alla cittadinanza? Ho guardato sull'albo pretorio e ho trovato solo una determina d'affidamento, ma nessuna comunicazione è stata data all'albo. A mio avviso è un fatto grave». Ha aggiunto Anna Gargallo, residente a Leini: «Mi sono state notificate due multe, ma ne devono arrivare ancora cinque, come verificato con i vigili. Dovrò pagare mille euro d'infrazione, oltre ai punti tolti sulla patente. Non c'è stato passaggio con il rosso, ci siamo spostati solo di corsia. Quindi 186 euro, più 6 punti sulla patente, mi sembrano eccessivi». Così ha arringato Pasquale Musso: «Ho preso due multe. C'è stata applicata una sanzione più gravosa dal punto di vista economico, rispetto che altrove. Come mai?». In tanti adesso rischiano il fermo della patente, indispensabile per recarsi a lavorare. I cittadini lamentano la situazione della segnaletica di rientro che ha poco senso. Si chiede di modificare l'incrocio.

La risposta del sindaco Grassi

Ha risposto il sindaco Francesco Grassi: «La volontà non è vessare i cittadini. Sceglieremo se proseguire o meno sulla strada del ricorso. Nel caso in cui ci siano più contravvenzioni, si andrà verso la revoca della patente e si dovrà ridare l'esame teorico. La creazione di una rotonda potrebbe essere una soluzione alternativa. Ma occorre trovare l'intesa con la Città Metropolitana. Consapevoli della situazione, non abbiamo sottovalutato le conseguenze. Sono stato preso alla sprovvista e riassumo ciò che avevo già scritto. Nel 2013 è stato installato l'impianto dal Comune di Borgaro che insiste su una strada provinciale, inizialmente gestito dall'Unione Net. Da dieci anni è risaputo che si possono prendere delle sanzioni. Come automobilista non mi sono mai chiesto se c'era un problema a svoltare o ad andare diritti. La motivazione per cui non c'è stata una campagna informativa è perché esisteva da anni. La comunicazione preventiva non è stata effettuata anche perché strutture simili si trovano anche nei Comuni limitrofi e pensavamo non ce ne fosse la necessità, sottovalutando ciò che è capitato. Al momento si è programmato un altro semaforo automatizzato all'incrocio con via Reisina, dove avvengono gli incidenti e informeremo la cittadinanza. La sede corretta, al di là del consiglio, sta nel diretto confronto, sfruttando le attività di sportello. Valuteremo un percorso per la riduzione delle sanzioni ma, mi risulta, si potrà effettuare solo a livello giudiziale».

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