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Nole, ritrova il suo cane dopo 13 anni: la bella storia di Poncho

Assunta portava ogni giorno con sè il cucciolo nel suo ristorante. Poi una sera è sparito e credeva di non rivederlo più, ma...

Nole, ritrova il suo cane dopo 13 anni: la bella storia di Poncho
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Di Roberta Vernè

Nole, ritrova il suo cane dopo 13 anni: la bella storia di Poncho

Ritrova il suo cane dopo 13 anni. E’ una bella storia quella che arriva da Ciriè e che vede protagonista Poncho. E’ un cane meticcio, dallo sguardo furbetto e dal carattere tutto pepe. Tredici anni fa era solo un cucciolo di pochi mesi quando fu portato via alla sua padrona Assunta De Giorgi. Ieri, lunedì 26 febbraio, la telefonata da parte della Polizia Municipale di Nole: «Signora De Giorgi ha per caso perso un cane?» ha domandato l’agente. «No – ha risposto Assunta – Io non ho un cane. O per meglio dire l’avevo, ma 13 anni fa...». «Si chiama per caso Poncho?» ha proseguito l’agente. «Sì...» ha risposto incredula Assunta. «Allora è il suo, è al canile di Rivarolo» ha risposto con felicità l’agente. Incredula Assunta. Dopo 13 anni ha ritrovato il suo amato Ponchio grazie al microchip. All’epoca, lei, era la titolare del ristorante “Il Duca Bianco” di Nole e abitava a pochi metri di distanza. «Ricordo quel giorno in cui mio marito portò questo batuffolino a casa. Era piccolissimo, ancora da svezzare – ricorda Assunta – Avevo un po' di timore ma alla fine abbiamo deciso di tenerlo. Lo portavo al ristorante con me ogni giorno. Partivo da casa in bicicletta e lo mettevo nel cestino. Mi faceva piacere che familiarizzasse con i clienti, soprattutto con i bambini. Ed ero ancora di più felice di non lasciarlo da solo tutto il giorno a casa. Il lavoro del ristoratore ha orari molto lunghi, si sa. Poi un giorno, lo chiamo come facevo ogni volta per tornare a casa e non è venuto. L’ho cercato ovunque. C’è stato un tam tam tra i clienti, appelli, volantini, ma nulla. Il mio Poncho è come si fosse volatilizzato nel nulla». Poi la chiamata di lunedì da parte della Polizia Municipale nolese perché all’epoca Assunta abitava proprio a Nole. «Sono andata oggi pomeriggio (martedì 27 febbraio) a riprendere Poncho – racconta Assunta – Sta bene. A parte qualche crosticina sul collo, forse dopo qualche litigio con altri animali, è in buone condizioni. L’ho portato a casa e sta facendo amicizia col gatto. I suoi occhi sono rimasti quelli di 13 anni fa. Vispi, furbetti e carichi di amore». Ora Poncho è al calduccio sul divano, con tanto di coperta. E’ tornato a casa.

 

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