Officina meccanica clandestina scoperta dalla guardia di finanza a Torino

Numerosissime le infrazioni riscontrate, dalla completa estraneità al fisco, all'abuso edilizio, alla violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e ambientale.

Officina meccanica clandestina scoperta dalla guardia di finanza a Torino
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Officina meccanica clandestina, la scoperta dei Baschi Verdi nel quartiere torinese di Madonna di Campagna.

Officina meccanica clandestina

Impianti per la verniciatura delle autovetture, carrozzeria, officina per le riparazioni, immobili per il ricovero delle vetture, insomma, una fiorente attività ma completamente sconosciuta al fisco e, tra l’altro, posizionata su un’area di quasi 2000 metri quadri del tutto abusiva.
E’ il bilancio di un intervento effettuato, nei giorni scorsi, dalla Guardia di Finanza di Torino nel quartiere “Madonna di Campagna”, più esattamente in strada Bramafame.

Capannoni nascosti e ingresso a invito

I Baschi Verdi del Gruppo Torino, che hanno circoscritto l’area abusiva anche grazie alle riprese aeree effettuate con alcuni sorvoli di un elicottero della sezione aerea di Varese del Corpo, hanno individuato i capannoni accuratamente nascosti e protetti con delle recinzioni così da impedire agli estranei di vedere all’interno; solo i conoscenti dei meccanici, infatti, potevano, previa chiamata telefonica, accedere alle officine per le riparazioni.
All’arrivo dei militari, numerose erano le autovetture in attesa di manutenzione, dal cambio della centralina del motore alla sostituzione dell’elettrovalvola, sul ponte sollevatore infatti una vettura era pronta per la sostituzione del cambio ed una motocicletta era pronta per la “cottura” in forno.

Tutto completamente irregolare

I due proprietari dell’officina, due italiani un cinquantenne e un settantenne entrambi residenti a Torino erano, come detto, completamente sconosciuti al fisco. Uno, un ex meccanico da qualche anno in pensione, ha continuato l’attività clandestinamente; il “socio”, apparentemente privo di occupazione, dopo aver costruito artigianalmente un “forno da carrozziere” ne coadiuvava l’attività riparando macchine e ciclomotori. Ovviamente, anche i capannoni dove lavoravano sono stati costruiti in violazione delle norme in materia urbanistica.
Oltre all’aspetto fiscale della vicenda, che sicuramente avrà un suo seguito, sono state numerose e gravi le irregolarità riscontrate dai Finanzieri; nessuna misura antinfortunistica era presente nei vari locali, né estintori né impianti di aereazione a norma o di recupero dei fumi o vapori, causando in tal modo la liberazione in atmosfera dei residui delle verniciatura.

I reati contestati

Per i “carrozzieri”, che sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Torino, numerosi i reati contestati; si va da quelli di natura ambientali fino all’abuso edilizio, dalle violazioni per le gravi carenze delle norme a tutela dei lavoratori sino allo smaltimento dei rifiuti pericolosi.
Al termine dell’operazione tutta l’area e i macchinari industriali utilizzati per l’attività illecita sono stati sequestrati.
Sono ora in corso gli approfondimenti di carattere fiscale per ricostruire l’intero volume d’affari dell’officina “fantasma”.

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