Omicidio di Salassa, il processo al via il 24 aprile: in tre rischiano l’ergastolo

Omicidio di Salassa, il processo al via il 24 aprile: in tre rischiano l’ergastolo. La vittima, Khalid Lakhrouti, sarebbe morta durante un esorcismo islamico. A giudizio lo zio, il fratello e l’ex moglie. L’accusa: omicidio volontario e tentativo di occultare le prove.

Omicidio di Salassa, il processo al via il 24 aprile

Il processo per l’omicidio di Salassa, avvenuto in un’abitazione di via Cavour e scoperto dai carabinieri di Cuorgnè lo scorso 10 febbraio, avrà inizio il 24 aprile 2025. La vittima è Khalid Lakhrouti, 43 anni, originario del Marocco. A rispondere dell’accusa di omicidio volontario saranno lo zio, Abdelrhani Lakhrouti, 53 anni, sedicente imam di Cuorgnè, il fratello Nourddine, 46, e l’ex moglie Sara Kharmiz, 35 anni. Il processo si terrà davanti alla Corte d’Assise di Ivrea, dove i tre imputati rischiano la condanna all’ergastolo. I figli e il nipote della vittima si sono costituiti parte civile, e nella giornata di ieri è stato formalizzato il loro rinvio a giudizio.

Le indagini

Le indagini hanno rivelato che il 43enne sarebbe morto durante un esorcismo islamico, poiché i suoi familiari ritenevano che fosse posseduto dal demonio. L’autopsia ha individuato come causa del decesso un’insufficienza respiratoria acuta, provocata meccanicamente: il medico legale ha infatti scoperto nella gola della vittima una maglia e un bottone, staccatosi dal tessuto, che ne avrebbero ostacolato la respirazione.

Altre pratiche in passato

Nei giorni successivi alla tragedia, i tre imputati avrebbero tentato di cancellare ogni traccia del delitto dall’abitazione, circostanza che emergerebbe da diverse intercettazioni telefoniche. Gli inquirenti, coordinati dalla procura di Ivrea, hanno inoltre accertato che l’uomo era già stato sottoposto in passato ad almeno quattro sedute di esorcismo.