Rivarolo Canavese

Panchina rossa senza le quota rosa

All'inaugurazione del simbolo contro la violenza di genere nessuna assessora o consigliera comunale di maggioranza era presente al taglio del nastro.

Panchina rossa senza le quota rosa
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Panchina rossa senza le quota rosa della maggioranza a presenziare al taglio del nastro del primo simbolo installato in città. C'era il sindaco.

Panchina rossa senza le quota rosa

Un nuovo “monumento” a Rivarolo per dire no agli abusi di genere. Si è svolta nella mattinata di sabato 1 aprile, alla presenza del sindaco Alberto Rostagno e di rappresentanti delle autorità cittadine, l’inaugurazione della panchina rossa, simbolo in ricordo delle donne vittime di violenza. Installata in corso Italia, di fronte alle poste, la panchina è stata donata dal gruppo civico «Muovi Rivarolo», che poco più di due settimane fa aveva organizzato un convegno proprio sul tema della violenza di genere, cui l’associazione è particolarmente sensibile.

Il portavoce Grisolia

«Ringrazio il sindaco, l’Amministrazione, il gruppo civico e tutti coloro che sono intervenuti», afferma il portavoce di Muovi Rivarolo Pietro Grisolia. Il quale, però, non risparmia un’osservazione critica, che è anche una stoccata all’attuale composizione politica cittadina: «Devo registrare con rammarico l’assenza di tutte le quote rosa del Consiglio comunale all’inaugurazione della panchina rossa. Un fatto che potrebbe farci domandare quanto siano attaccate queste ragazze alla nostra Città, visto che danno precedenza a tutti gli altri impegni, magari non istituzionali, rispetto a inviti giunti da associazioni a loro non gradite».

Il confronto

Il confronto è semplice: per Libera (alla Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti di mafia, ndr), sono tutte presenti, per noi no. Non lo dico per sollevare polemiche, ma non posso non rimarcare la totale assenza delle donne dell’Amministrazione a un evento dedicato alla violenza sulle donne».

Perché... rossa

La panchina rossa, colore del sangue , è il simbolo del posto occupato da una donna che non c’è più, portata via dalla violenza. E' inoltre il simbolo di un percorso di sensibilizzazione verso il femminicidio e la violenza maschile sulle donne e collocata in una piazza, in un giardino pubblico, davanti ad una scuola, a un museo o in un centro commerciale, o davanti al Municipio mantiene viva una presenza. In questo caso, a Rivarolo, di fronte all'ufficio delle Poste, luogo di forte e intenso passaggio.

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