in tribunale

Pedinamenti e telefonate all’allieva: Prof a processo

Il docente accusato di atti persecutori ha negato tutto davanti al giudice

Pedinamenti e telefonate all’allieva: Prof a processo

Pedinamenti e telefonate all’allieva: Prof a processo. Il docente accusato di atti persecutori ha negato tutto davanti al giudice.

Pedinamenti e telefonate all’allieva: Prof a processo

Avrebbe pedinato e tormentato l’allieva con messaggi e telefonate: professore a processo per stalking. Poco dopo l’inizio della scuola serale, vedendola al bar, ha consegnato a un’allieva 27enne di Caselle un biglietto con il proprio numero di telefono personale. Poi, quasi fino alla fine dell’anno scolastico, avrebbe continuato a telefonarle, mandarle mail inopportune e inseguirla in macchina anche lungo la direttissima Torino-Caselle. A comportarsi così, tra il 2021 e il 2022, è stato un professore della scuola superiore serale Avogadro di Torino residente a San Maurizio Canavese.

In tribunale

Giovedì, 11 settembre 2025, a 66 anni, ha raccontato la sua versione dei fatti davanti alla giudice torinese Roberta Cosentini, difeso dagli avvocati Beatrice Manera e Alessio Pergola. È accusato di stalking. La pubblico ministero Barbara Badellino ha chiesto di condannare l’imputato a un anno di carcere. La motivazione: «Per i suoi comportamenti, l’allieva è stata costretta a cambiare le sue abitudini. Per esempio, non percorreva più lo stesso tragitto in macchina, al termine delle lezioni».

Le accuse

Questo perché, quando riusciva a raggiungerla per strada, il professore si sarebbe più volte posizionato davanti all’auto della studentessa, rallentando repentinamente. In altre occasioni, avrebbe provato a concordare con lei degli appuntamenti in orario extra scolastico, anche davanti a un istituto psichiatrico. Adesso, la presunta vittima partecipa al processo come parte civile, con la legale Arianna Maria Corcelli che ha chiesto il riconoscimento di una provvisionale di 10 mila euro.

La versione dell’insegnante

L’insegnante si dichiara innocente: «Non ho mai interloquito di questioni sessuali con questa ragazza. Ho solo sempre cercato di invogliarla nello studio perchè non mostrava interesse nella materia… Pedinamenti? No, si è trattato solamente di normali sorpassi e di normali dinamiche del traffico ai semafori». L’avvocato Pergola, chiedendo l’assoluzione, precisa: «È stato detto che il mio assistito è arrivato a telefonare tre volte alla presunta vittima in un giorno. L’ha fatto perché doveva comunicarle che la sua verifica era un vero disastro e avrebbe annullato il voto».

La sentenza è attesa per martedì 30 settembre.