Pedofilo arrestato adescava ragazzini al parco, offriva denaro in cambio di sesso
Prometteva 5 euro per un bacio e 20 euro per... Ma è stato incastrato dal fratello di una giovane vittima.
Pedofilo arrestato a Leini, adescava le giovane vittime via WhatsApp. E grazie a un messaggio del fratello maggiore di una vittima è finito in trappola.
Pedofilo arrestato
Agganciava i bambini al centro sportivo Grande Torino. Chiedeva loro il numero del cellulare e poi li ricontattava, via WhatsApp, per chiedere prestazioni sessuali di vario genere. Il tariffario era definito: 5 euro per un bacio e 20 per un rapporto completo. Le sue trame, però, sono state scoperte dai genitori e dal fratello maggiore di un bambino e l’orco è finito in manette. È stato individuato e arrestato dai carabinieri della locale stazione un operaio 31enne leinicese, trovato in possesso di immagini e video inequivocabilmente pedopornografici, conservati sul suo telefonino, che ritraevano, tra l’altro, un bambino di 11 anni in atti osceni.
Foto nel computer
Ora gli uomini dell’Arma stanno anche analizzando l’hard disk del computer che hanno sequestrato nell’abitazione del fermato per verificare se vi siano altri bambini coinvolti e se vi sia una rete di scambio di immagini e video pedopornografici con altri soggetti. Intanto ieri, venerdì 20 agosto, è arrivata la convalida dell’arresto. Davanti al Gip del Tribunale d’Ivrea, Ombretta Vanini, l’indagato non ha proferito parola. A suo carico pesa anche un precedente analogo. Anni addietro era già finito in un’indagine del tutto simile, per adescamento di minori. La vicenda, che lo ha portato ai domiciliari senza possibilità di contatti con l’esterno, ha inizio nel tardo pomeriggio di lunedì 16 agosto, quando in caserma arriva la richiesta d’intervento di una pattuglia per una rissa tra ragazzini, al centro sportivo “Grande Torino”.
Il blitz al parco
Quando i militi giungono in via Vittime di Bologna 67, invece di dover sedare una rissa, si trovano di fronte a un gruppetto di minorenni che addita il 31enne, apostrofandolo d’essere un pedofilo che chiede loro i numeri di telefono per prestazioni sessuali. L’uomo che pensava d’essere riuscito d’attrarre nella propria rete un altro ragazzino, in realtà si è trovato di fronte ad una trappola ordita dal fratello maggiore di uno dei minorenni contattati dall’orco e dal quale avrebbe voluto ottenere un rapporto, oltreché foto. È proprio grazie allo scambio di alcuni messaggi, che l’arrestato si dirige al parco, con l’intenzione di intrattenersi con il minore.
Faccio quello che vuoi
“Vediamoci, faccio tutto quello che vuoi – gli ha scritto il fratello maggiore diciottenne, usando il telefonino del fratellino, con l’intento di attrarre il presunto pedofilo nel proprio tranello”. “Non vedo l’ora – ha risposto l’arrestato”. Ed è così che il fermato è diventato vittima del medesimo sistema che aveva messo in piedi. Ai carabinieri è bastato poco per avere la situazione chiara e procedere all’arresto. Prima hanno raccolto il racconto dei bambini: “Ci chiedeva sempre i nostri numeri di telefono per contattarci e chiederci foto nudi” e dopo hanno effettuato le verifiche sul telefono cellulare del fermato. Sullo smartphone dell’arrestato hanno rinvenuto immagini e video di minori denudati. I carabinieri hanno, quindi, proceduto al fermo. Ora i militi della locale stazione stanno verificando, con la dovuta cautela, se vi siano anche altri bambini leinicesi coinvolti in questi tentativi di adescamento che, in questo caso, sono caduti nel vuoto grazie all’attenzione dei genitori e del fratello maggiore.