Prevenzione cardiovascolare in farmacia: un'opportunità anche per i più giovani
Fino alla fine di ottobre previsti controlli gratuiti per prevenire ictus, infarto e diabete. E lo screening è importante persino per chi ha 35-40 anni

La prevenzione cardiovascolare in farmacia è un’opportunità per tutti. Persino per i più giovani, ossia per chi ha un’età fra i 35 e i 40 anni, al fine di prevenire ictus, infarto e diabete.
E fino alla fine di ottobre sarà in corso la campagna «Ci sta a cuore il tuo cuore» di Apoteca Natura, per cui sono previsti controlli gratuiti in tutta Italia. Facciamo un passo indietro. Va riconosciuto che obesità e diabete sono i sintomi più evidenti, ma allo stesso tempo esistono sintomi come pressione alta o colesterolo che non danno manifestazioni palesi. Sono subdoli, difficili da prevenire: ecco perché lo screening è proposto anche a chi ha 35-40 anni, ancora in tempo per evitare un futuro utilizzo di farmaci in modo cronico.
La prevenzione cardiovascolare in farmacia
Per favorire la prevenzione cardiovascolare in farmacia è stata ideata la campagna «Ci sta a cuore il tuo cuore», edizione 2019. Ad idearla è stata la rete di farmacie Apoteca Natura, in collaborazione con la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), con l’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e con il patrocinio della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI). Quella attualmente in corso è l’ottava edizione dell’iniziativa: si tratta di un impegno di grande rilievo se si considera che in sette anni, dal 2012 al 2018, grazie a questo programma di informazione e di educazione alla salute, finalizzato specificamente alla prevenzione delle malattie cardiovascolari, sono stati effettuati 220.000 controlli gratuiti dei principali parametri correlati con il rischio cardiovascolare.
Il Test Benessere Cardiovascolare
Tra le farmacie Apoteca Natura ci sono anche la Farmacia Garelli di Rivarolo e quella di Castellamonte, così come la Farmacia S. Solutore di Romano Canavese e la Farmacia Biondi di Cavaglià. Fino alla fine del mese, previa prenotazione, sarà somministrato ai soggetti che lo richiedono il Test Benessere Cardiovascolare. Questo comprende:
- misurazione della pressione arteriosa con screening della Fibrillazione Atriale (e quindi prevenzione dell’ictus celebrale);
- misurazione in autodiagnosi della colesterolemia totale con rilascio (solo agli individui tra i 40 e i 69 anni) della carta del rischio. Questa individua il personale rischio di insorgenza di eventi cardiovascolari maggiori;
- valutazione della probabilità di sviluppare il diabete mellito di tipo 2 con il test FINDIRISC, un questionario rilasciato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).


Capitolo risultati
Tutti i dati raccolti genereranno in automatico per ciascun individuo la «Mappa del Benessere Cardiovascolare». In base alla quale la persona potrà intraprendere con maggiore consapevolezza il suo percorso di salute preventivo. Al termine del Test il farmacista consegnerà al cliente una relazione con i risultati della valutazione e, qualora fossero emersi fattori di rischio, una lettera per il medico curante in modo che egli possa prendere visione della valutazione effettuata e valutare la possibilità di approfondire la situazione, se necessario. Da quest’anno saranno, inoltre, disponibili sull’app MyApotecaNatura, legata alla Farmacia di riferimento, nella sezione Movimento e Alimentazione, anche dei menù gratuiti contro l’ipertensione, oltre a quelli già esistenti per perdere peso, per la stipsi, per il colon irritabile e per problemi di stomaco.
Il punto sulle malattie cardiovascolari
Le malattie cardiovascolari sono responsabili del 44% dei decessi nel nostro Paese, come evidenziato da EpiCentro, il portale dell'epidemiologia per la sanità pubblica. Va da sé dunque che tenere sotto controllo parametri come pressione arteriosa, glicemia, colesterolo e peso corporeo significa ridurre in modo rilevante la mortalità. Facciamo un passo indietro, allargando il nostro campo d’osservazione: nei Paesi occidentali si è creato un paradosso «sanitario». Se infatti, da un lato, negli ultimi decenni si è registrata una nettissima riduzione della mortalità da patologie infettive, dall’altro si è verificato uno sviluppo esponenziale nel tempo delle patologie «non trasmissibili». Legate a errati stili di vita come fumo, sedentarietà, abuso di farmaci, inquinamento ambientale, ecc. Delle patologie non trasmissibili fanno parte quelle che oggi costituiscono infatti le maggiori cause di morte: ipertensione, cardiopatia ischemica, diabete mellito, ictus, obesità. Con percentuali di incidenza davvero rilevanti.
Alla ricerca di uno stile di vita salutare
Il grosso problema è che nonostante le evidenze scientifiche numerose e ormai ben consolidate, le quali hanno dimostrato l’efficacia dell’adozione di stili di vita sani nella riduzione del rischio di malattie cardiovascolari (corretta alimentazione, attività fisica regolare, abolizione del fumo), risulta sempre molto difficile per le persone cambiare uno stile di vita non salutare. Anche in questo senso la campagna «Ci sta a cuore il tuo cuore» è un utile strumento. In quanto si propone di sostenere e affiancare le persone, con corrette informazioni e controlli di parametri biologici, intercettando situazioni a rischio per la salute del cuore ed erogando consigli personalizzati.
Numeri che, purtroppo, fanno riflettere
Prima di chiudere è bene focalizzare l’attenzione sui dati legati alle malattie cardiovascolari. Ossia la prima causa di morte in Europa, il 45% della mortalità generale. Stiamo parlando di 3,9 milioni di decessi all'anno in Europa. E le sole malattie cardiovascolari provocano il 40% dei morti nel sesso maschile (1,8 milioni) e il 49% nel sesso femminile (2,1 milioni).
Giusto per fare un paragone, il cancro, seconda causa di morte, determina il 24% dei decessi nei maschi ed il 20% nelle femmine. Patologie «prevenibili» perché si conoscono molto bene i fattori di rischio che in gran parte (escludendo età e sesso) dipendono dalla personale motivazione a modificarli. Basta pensare al sovrappeso, troppo spesso sottovalutato e con numeri in continua crescita che fanno dell’obesità (e del correlato diabete tipo 2) una vera epidemia mondiale, nota ormai come «diabesità».