Progetto di pubblica utilità: 3 posti per disoccupati in Comune a Ciriè

Il progetto è stato approvato nei giorni scorsi.

Progetto di pubblica utilità: 3 posti per disoccupati in Comune a Ciriè
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Progetto di pubblica utilità approvato nei giorni scorsi.

Progetto di pubblica utilità

Partirà a luglio il progetto “Implementazione del data-base degli atti di stato civile e digitalizzazione degli atti di concessione cimiteriale”, approvato in questi giorni e cofinanziato dalla Regione Piemonte nell’ambito della Strategia “Europa 2020” che prevede specifiche iniziative a sostegno dell’inserimento lavorativo di persone in particolari condizioni di svantaggio economico e sociale.

Obiettivi del progetto

Il progetto si svolge in collaborazione con il Centro per l’Impiego e con la Cooperativa Dalla Stessa Parte s.c.s.. Le persone che ne avranno i requisiti potranno svolgere un tirocinio in un’impresa privata per conto della pubblica amministrazione. Così facendo i tirocinanti avranno l’occasione di maturare un’esperienza lavorativa concreta, che darà loro maggiori possibilità occupazionali, anche attraverso un’eventuale prosecuzione lavorativa presso la stessa Cooperativa, dopo la chiusura del periodo di tirocinio.

Chi potrà candidarsi

Potranno candidarsi disoccupati o inoccupati di lungo periodo (almeno 12 mesi), con quote riservate ai soggetti in carico ai Servizi Sociali. Non potranno invece partecipare i soggetti disabili iscritti al collocamento mirato: le specifiche misure di politica attiva sono infatti inserite in un altro bando, finanziato con Risorse del Fondo Regionale Disabili.

Soddisfazione per il sindaco Devietti

Con questo progetto, si raggiungerà quindi il duplice obiettivo di dare per sei mesi un lavoro a tre disoccupati, con un impegno di 36 ore settimanali, ottenendo nel contempo il caricamento di circa 20.000 atti e documenti relativi allo stato civile e alla gestione cimiteriale.
“L’approvazione di questo progetto di pubblica utilità è per noi un risultato importante” – sottolinea il Sindaco Loredana Devietti – “Per noi si tratta di una prima sperimentazione, che spero si possa ripetere in futuro: sono infatti sicura che sarà una bella esperienza, dalla quale scaturiranno risultati positivi per tutti i soggetti coinvolti”.

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