Pronto soccorso di Cuorgné, c'è impegno del presidente della Regione Alberto Cirio
Le parti in causa sono concordi sulla necessità di dare più respiro alla sanità canavesana.
Si lavora per la ripertura del servizio nell'ospedale canavesano. Pronto soccoro di Cuorgné, c'è impegno del presidente della Regione Alberto Cirio.
Pronto soccorso di Cuorgné, c'è impegno del presidente della Regione Alberto Cirio
Un segnale di speranza che fa intravedere la luce in fondo al tunnel: l’interesse del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio potrebbe essere lo spiraglio verso la ripertura del Pronto Soccorso cuorgnatese. La visita di giovedì mattina ha portato una buona notizia non solo per i cuorgnatesi, ma anche per tutti i residenti in Alto Canavese: l’impegno ufficiale che ha preso il presidente Cirio davanti all’entrata dell’ospedale è, infatti, quello di affidare al Dirmei l’incarico di trovare i medici necessari per la rapida riapertura del Pronto soccorso. Una soluzione-ponte in attesa che i bandi per l'acquisizione di nuovi specialisti già attivati dall’Asl To-4 facciano il loro corso.
La parole del consigliere Mauro Fava
«La direzione generale ha annunciato che assumerà nuovi primari, di cui uno come responsabile per i reparti di emergenza di Ivrea e Cuorgnè – spiega il consigliere regionale Mauro Fava, che si è interessato fin da subito al caso del nosocomio cuorgnatese – Entro febbraio 2022 la procedura dovrebbe volgere al termine, consentendo di attivare nuovamente il servizio. Non solo, ma la nuova configurazione dell'Asl sarà quella stabilità dal punto di vista organizzativo e del personale che ci metterà al riparo da situazioni come quella che stiamo vivendo. In attesa di quella data, però, l’assicurazione del presidente è di trovare le professionalità che servono in via temporanea e consentire così la fruizione di questo Pronto soccorso in temi rapidi».
"Non si può andare avanti nella maniera attuale"
«Sono soddisfatto e sono sicuro che il presidente manterrà la parola data. Sappiamo bene che grande bacino, in termini di territorio di competenza, graviti su Cuorgnè e non è pensabile di continuare così, facendo gravitare tutte le emergenze su Ivrea, rischiando di provocarne il collasso. Dal canto mio, continuerò a vigilare e monitorare la situazione, perché i residenti canavesani non debbano continuare a lungo a patire questo disservizio. Il diritto alla salute è uguale per tutti, per gli abitanti di Torino come per quelli dei Comuni della Valle Orco e Soana. I cittadini cuorgnatesi, inoltre, hanno diritto alla chiarezza e alla serietà: chi guiderà la città per i prossimi cinque anni faccia del suo meglio per il benessere della cittadinanza, ma non millanti interventi e decisioni in tema ospedaliero che non sarebbe in grado di attuare».