Raid vandalico alla Gozzano di Rivarolo: rientrari gli studenti "sfrattati"
La dirigente scolastica chiede le videocamere, la replica del sindaco rivarolese Rostagno.
A casa per una settimana in 150 in attesa di ripristinare la situazione. Raid vandalico alla Gozzano di Rivarolo: rientrari gli studenti "sfrattati".
Raid vandalico alla Gozzano di Rivarolo: rientrari gli studenti "sfrattati"
All'indomani di una settimana di didattica a distanza (forzata) sono tornati in classe i quasi 150 allievi della scuola media "Gozzano" di Rivarolo Canavese che erano stati «sfrattati» dalle loro sette classi perché temporaneamente inagibili a causa di un raid vandalico. Dopo aver forzato una finestra ad altezza strada sul lato di via Lemaire, «il» o «i» vandali si erano diretti al piano superiore nel bagno riservato ai diversamente abili, l’unico con un boiler in evidenza agganciato al muro, staccando e di conseguenza allangando diversi spazi dell'istituto rivarolese.
Ripristinata la zona danneggiata dall'allagamento
Per ripristinare le condizioni di sicurezza per un’intera settimana si è lavorato per asciugare tutto, verificare che l’impianto elettrico fosse nuovamente stabile, così come le intercapedini dove si è infiltrata l’acqua, permettendo quindi il ritorno in aula senza problemi. Nel frattempo, però, stanno continuando le indagini dei Carabinieri per dare un volto e un nome a chi ha agito quella notte.
La presidente chiede telecamere per la sicurezza...
Sul tema della sicurezza si è aperta una polemica a distanza. La dirigente scolastica, Brunella Buscemi, ha fatto sapere che sono tre anni che chiede al Comune di installare delle video camere che possono servire sia da deterrente ma anche per aiutare le indagini quando capitano episodi di questa natura. Perché il raid sopra citato non è il primo nella zona delle scuola, però è quello che ha provocato danni ingenti e ripercussioni. In passato si è registrato qualche vetro rotto, serrature forzate, bottiglie spaccate davanti all’ingresso delle elementari, ma un’azione come l’ultima non si era ancora vista.
... La risposta del sindaco Rostagno
Sul perché la sua richiesta sia stata rifiutata lo spiega il sindaco, Alberto Rostagno: «Non basta dire mettiamo le telecamere e la richiesta è... detta e fatta. In un luogo “sensibile” come può essere una scuola per poter installare dei sistemi elettronici di videosorveglianza ci vuole il benestare della Prefettura che, ad oggi, non abbiamo ancora ricevuto. Cose che vanno al di fuori della legge non ne faccio: non ho alcuna intenzione di prendermi una denuncia per violazione della privacy da un genitore perché il figlio è stata inquadrato dall’occhio elettronico. La legge c’è e va rispettata. Proprio dopo le dichiarazioni della scorsa settimana della dirigente Buscemi ho chiesto al comandante dei Vigili urbani a che punto fosse la pratica relativa alla sorveglianza delle scuole e mi ha confermato che manca ancora il parere della Prefettura. Oltre questo io non posso fare, e lo dico senza polemica alcuna nei confronti di nessuno: semplicemente questi sono i dati oggettivi».
Ora si attende il parere della Prefettura
Dal canto suo, la dirigente, alle parole del sindaco aggiunge e replica che «Per l’installazione all’esterno dell’area della scuola non c’è alcuna norma che parli di violazione della privacy, perché l’installazione degli strumenti di videosorveglianza è per motivi di sicurezza, pertanto...». Tant’è, si resta in attesa del parere della Prefettura e chissà che l’iter non subisca un’accelerazione vista l’evolversi della situazione.