Rapine nella case di lusso, il basista è un artigiano del Canavese
A lui si sarebbero affidati molti imprenditori canavesani per lavori nelle loro case di lusso. E ora temono possa aver passato informazioni sulle loro abitazioni
Rapine nella case di lusso, il basista è un artigiano del Canavese. A lui si sarebbero affidati molti imprenditori canavesani per lavori nelle loro case di lusso. E ora temono possa aver passato informazioni sulle loro abitazioni
Rapine nella case di lusso
Non si parla di psicosi, ma di preoccupazione sì. Di apprensione anche. E a fare cattivi pensieri e cercare allo stesso tempo di allontanare dalla testa presagi nefasti sono diverse famiglie della Rivarolo bene, ma in più in generale, facoltosi imprenditori della zona che in comune hanno l’aver affidato alcuni lavori all’interno delle proprie (ricche) dimore allo stesso artigiano. Quell’artigiano canavesano, in particolare, che è coinvolto nella rapina alla Gran Madre di Torino sui cui sta indagando la squadra mobile di Torino.
Almeno un canavesano coinvolto
Non tutto il quadro è ancora chiaro delle dinamiche all’interno del quadro criminale, ma di certo per ora si sa che un uomo degli uomini entrati in azione è di Castellamonte e ce n’è un secondo, al centro dell’interesse degli inquirenti, anche lui della zona e che avrebbe dato l’imbeccata ai malviventi su dove (e come) agire. Tutte informazioni che l’artigiano in questione avrebbe carpito durante alcuni lavori svolti proprio all’interno della lussuosa abitazione. Ed questo il punto. L’artigiano oggetto di indagine (che non era nel gruppo entrato in azione quella notte) ha lavorato anche per diverse famiglie della zona, entrando in ville e case di un certo pregio venendo a conoscenza di particolari per ciò che concerne la sicurezza, abitudine dei residenti e oggetti di valore contenuti. E ora, quelle stesse persone, si stanno chiedendo se non stanno correndo lo stesso rischio che ha corso la donna torinese vittima della rapina nell’ottobre scorso a Torino.
Rapimento e rapina
Nel cuore dell’elegante quartiere del capoluogo si era registrata una rapina con tanto di sequestro in un appartamento di lusso proprio alle spalle della Gran Madre. La vittima, una dentista di 61 anni, era stata seguita fino a casa e poi legata e imbavagliata. Ma la banda non era riuscita a portare via il forziere visto che pesava diversi quintali. Non solo. A complicare (e far saltare) il piano della banda anche il fatto che la vittima era svenuta e i tre, forse presi dal panico dell’inconveniente, avevano preferito fuggire. A dare un contributo alla svolta delle indagini l’allarme scattato in tempo reale attraverso l’applicazione sul telefonino del marito della vittima che ha visto in diretta quanto stava accadendo alla moglie attraverso il sistema di telecamere dell’antifurto collegato allo smartphone. Immediata e in tempo reale parte la chiamata alle forze dell’ordine e al custode dello stabile. Nel giro di pochi minuti il complesso residenziale di via Bonsignore era stato circondato dalla polizia e gli agenti del commissariato Centro erano riusciti a bloccare e arrestare uno dei tre componenti del gruppo entrato in azione.
Misure cautelari
Negli scorsi giorni sono scattate le misure cautelative anche nei confronti degli altri due, uno dei quali è di Castellamonte. E sarebbe lui l’anello di congiunzione con il basista canavesano che avrebbe fornito informazioni utili per pianificare il colpo (fallito) a Torino. E ora la Rivarolo bene, ma non solo, si sta chiedendo se quell’artigiano molto richiesto per le sue capacità abbia indicato anche l’indirizzo di qualche residenza di pregio della zona, da aggiungere alla lista in mano ai malviventi dei luoghi da colpire. Ma non nell’immediato, visto che la Polizia ha sgominato e assicurato alla giustizia gli autori del colpo della Gran Madre. Basista compreso.
Ma il pensiero e la preoccupazione restano.