l'ultimo saluto

Renzo Zerbini, una vita dedicata alla sua Vespa dal Nivolet a Parigi sempre a due ruote

E' stato il primo rivenditore Piaggio e fondatore del Club: aveva la tessera numero 1.

Renzo Zerbini, una vita dedicata alla sua Vespa dal Nivolet a Parigi sempre a due ruote
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Quella di Renzo Zerbini è stata una vita dedicata alla Vespa. Mercoledì 13 aprile si è spento all'età di 92 anni, all'ospedale di Cirié. A piangerlo, durante le esequie di venerdì 15 aprile, nella parrocchiale di San Michele sono stati i parenti e i gli amici del vespa club «L'Eva d'Or» di cui era presidente onorario, lì, ad accompagnarlo, con una ventina d'equipaggi.

Renzo Zerbini, una vita dedicata alla sua Vespa

L'ultima partecipazione di Zerbini a un evento della mitica due ruote della Piaggio risale al 14 aprile 2019, durante la benedizione regionale. La fotografia è custodita gelosamente negli archivi della società di Rivarolo. Da dove, lo ricorda il presidente Daniele Intravartolo: «Lo conoscevo da quando avevo 16 anni. Mi è sempre stato vicino e lo ricordo per il suo grande altruismo. Per oltre quarant'anni ho avuto l'onore di frequentarlo. E' stato uno dei maggiori concessionari della Vespa in Canavese fino al 1988. Dopo aver chiuso l'attività ha creato un museo che ci impegneremo a tenere in vita e a valorizzare nel prossimo futuro».

La sua storia

Zerbini nasce in una famiglia di commercianti ed eredita l'attività dal padre. Proprio negli anni del dopoguerra, quando il boom economico era ancora il futuro, la famiglia Zerbini prende la decisione di «motorizzare» un intero territorio, con un totale di circa 25 mila Vespe vendute per la Piaggio. Tra la Lambretta e la Vespa scelgono di diventare rivenditori della seconda perché era più facile smontare la frizione. Da quel momento in poi Renzo si dedica a organizzare una rete di vendita e assistenza del mezzo a due ruote. Una scelta azzeccata che lo porta, il 16 febbraio 1951, a vendere quarantadue vespe in un'unica giornata. Nel 2002, Renzo è tra i promotori del Vespa club. Afferma il segretario Mauro Malano: «Ricordo ancora la sua emozione quando, in un'occasione pubblica, gli abbiamo consegnato la tessera numero uno. Renzo era un vero appassionato di Vespa e vi ha dedicato tutta la sua vita». Tra le imprese di Zerbini la principale è stata la traversata in Vespa fino al 2.600 metri al Nivolet. Seguì anche un viaggio, durato cinque giorni, sino a Parigi, rigorosamente sulle due ruote. Lascia la moglie Ada e gli adorati nipoti.

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