Ridatemi mia figlia, la storia di un papà single

Non vorrebbe arrivare a una battaglia legale sull'affidamento della piccola, seppur sia stato già costretto a rivolgersi all'avvocato Elisabetta Artiano

Ridatemi mia figlia, la storia di un papà single
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Ridatemi mia figlia, la storia di un papà single a Ivrea.

Ridatemi mia figlia

E' l'appello di un papà single: Ridatemi mia figlia. Vorrebbe poter tornare a vivere insiemea lei, di appena 3 anni, attualmente insieme alla mamma, ospite in una comunità protetta di Ivrea. E condotte lì, sotto le Rosse Torri, dopo un lungo e agognato percorso con i servizi sociali, iniziato in Valle d'Aosta, a seguito di alcuni problemi di salute patiti dalla sua ex compagna (per questo, essendoci anche un minore coinvolto, non possiamo pubblicare alcun nome). E un rapporto divenuto logoro con il tempo, culminando poi con la drastica separazione. Non vorrebbe arrivare a una battaglia legale sull'affidamento della piccola, seppur sia stato già costretto a rivolgersi all'avvocato Elisabetta Artiano, a causa di alcune incomprensioni nate proprio con l'ente che sta seguendo pure la bimba.

La storia del papà single

A raccontare questa sofferenza è un papà 40enne, dopo essere stato all'incontro con sua figlia. E, per l'ennesima volta, essersi sentito dire: «Quando torniamo a casa?». L'uomo ormai da un anno e mezzo è costretto a vedere la bambina solo due volte alla settimana. Non possono nemmeno stare da soli. E di rado si sentono telefonicamente. Qualche mese fa, tramite il suo legale, è stato pure costretto a segnalare situazioni poco chiare al Tribunale dei minori di Torino. E' successo quando nell'autunno scorso la piccola si è ammalata e per capire cosa fosse successo nella comunità eporediese, dove altri bimbi avevano riscontrato lo stesso malessere, ma soprattutto venisse curata e visitata da un pediatra, è dovuto ricorrere alle carte bollate. Da quel momento i rapporti con le operatrici, però, si sono incrinati complicando ulteriormente la situazione già di per sé delicata. Non solo. La figlia qualche tempo dopo gli ha anche confidato il proprio malumore, dovuto all'eccessiva – a suo dire – severità di un'educatrice.

Il commento del suo avvocato

Il papà anche in questo caso ha chiesto chiarimenti, come già quando la piccola era stata poco bene. Nonostante l'operatrice indicata sia stata poi allontanata, i rapporti con l'ente che segue l'ex e la figlia sono diventati sempre più tesi. L'uomo ha un lavoro e una casa, dove vorrebbe riportare sua figlia. Ma non gli viene concesso, a suo dire, anche per una sorta di pregiudizio verso i papà single. «Il mio assistito sta soffrendo per questa situazione e sta portando un pesante fardello sulle proprie spalle - ha dichiarato il suo legale, l’avvocato Elisabetta Artiano in attesa a breve della decisione del Tribunale - E’ una vittima della situazione creatasi e ci sono oggettivi problemi con i servizi sociali di Aosta, dove è complicato mettersi anche solo in contatto telefonico, perché non risponde mai nessuno». Ed ha aggiunto: «Ci batteremo affinché vengano almeno intensificati gli incontri tra questo papà e sua figlia».

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