Risolto il mistero della patente «fantasma» del pensionato canavesano
Verificato l’errore la Prefettura annulla multe e restituisce il documento ma rimane ancora aperta la questione in Tribunale
Risolto il mistero della patente «fantasma». Verificato l’errore la Prefettura annulla multe e restituisce il documento ma rimane ancora aperta la questione in Tribunale.
Risolto il mistero della patente «fantasma»
Emergono novità rispetto al caso della patente «ostaggio della burocrazia» che era stata raccontata sulle colonne de Il Canavese alcuni mesi fa (per la precisione: sull’edizione dello scorso 10 gennaio). Protagonista di questa storia è Antonino Multari, 75enne residente a Bosconero, al quale, in seguito ad un controllo di routine condotto a Porta Palazzo a Torino dalla Polizia Municipale nell’agosto 2022, era stata ritirata la patente di guida. Il motivo? In base ai dati in possesso dei Civich, il documento risultava non essere mai stato rilasciato. L’uomo era quindi stato denunciato per la presunta falsificazione del titolo di guida, gli era stata sequestrata l’automobile (poi restituita dopo tre mesi) e si era visto elevare due multe da 5.300 e da 3000 euro.
Il ricorso
Multari non si era perso d’animo, e tramite una lunga serie di passaggi (che qui non riportiamo per brevità) e grazie alla sua insistenza in Prefettura, era riuscito a venire a capo dell’arcano: si era scoperto infatti che la patente in questione non era stata registrata nell’apposito database elettronico (CED, Centro Elettronico Dati) a causa di una dimenticanza. La Prefettura aveva quindi trasmesso al CED il necessario per poter dichiarare la patente di nuovo attiva, ma intanto il caso era andato avanti in Tribunale, prima a Torino e poi a Ivrea: ancora lo scorso aprile era stato notificato il rinvio a giudizio in quanto il documento era ritenuto falso.
Solo dopo che Multari era riuscito a interloquire con il vicecommissario della polizia municipale di Torino, esponendo le proprie ragioni, si era deciso allora di chiedere l’archiviazione del caso, disposta dal Prefetto in data 13 novembre 2023 (e in seguito alla quale anche le due multe erano state revocate). Archiviazione che, tuttavia, ha tempi indeterminatamente lunghi, costringendo il bosconerese a restare a piedi per diversi mesi.
Lieto fine
E veniamo dunque ai fatti recenti, che riservano un colpo di scena: con l’intento di «provarle tute», Multari riesce infatti a parlare con un responsabile dell’ufficio patenti della Motorizzazione Civile, il quale, sorpresa, trova che sul suo database il documento del 75enne risulta attivo e valido. Antonino viene quindi indirizzato verso una scuola guida dove ritirare un duplicato della patente: «foglio» timbrato ufficialmente e rilasciato lo scorso 20 marzo, data a partire dalla quale Multari è tornato a circolare in automobile. Ecco dunque il paradosso: mentre si attende ancora l’archiviazione del processo (dunque per la Procura ufficialmente il documento potrebbe ancora essere un falso) su un «binario parallelo» la motorizzazione ha già risolto con mezzi propri il problema. Misteri della burocrazia.