Il luogotenente è vicino al congedo

Rivarolo e Favria hanno omaggiato il luogotenente Ignazio Mammino

Dopo 41 anni di carriera e 28 nel nostro territorio il comandante della stazione di Rivarolo sta per chiudere il suo percorso professionale.

Rivarolo e Favria hanno omaggiato il luogotenente Ignazio Mammino
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Dopo 28 anni di servizio in Canavese andrà in congedo. Rivarolo e Favria hanno omaggiato il luogotenente Ignazio Mammino.

Rivarolo e Favria hanno omaggiato il luogotenente Ignazio Mammino

Commozione, qualche lacrima trattenuta a stento, ricordi di un’intera vita e anche qualche battuta di spirito. Tutte queste emozioni si sono intrecciate in apertura dell’ultimo Consiglio comunale, quando è stato omaggiato con una targa ricordo il luogotenente dei carabinieri Ignazio Mammino, a capo della stazione dei carabinieri di Rivarolo, per la sua carriera che si è conclusa con il pensionamento. «Ma continuerò a vivere qui in Canavese», ha detto, per sottolineare il legame che si è creato con il territorio che ha conosciuto per motivi professionali e che poi lo ha adottato tanto da sentirlo oggi come «suo».

41 anni nell'arma, 28 in Canavese

Non potrebbe essere diversamente, d’altronde, dopo 28 anni di servizio in città, sui 41 passati con indosso la divisa dell’Arma e che dal 21 agosto andrà in congedo per la meritata pensione. E dopo aver ricevuto la targa che commemora il momento, è stato lo stesso Ignazio Mammino che ha ripercorso le tappe del suo percorso professionale, non senza commozione. E’ partito dal corso di carabiniere ausiliario, passando poi al primo incarico in servizio a Licata. E’ seguito il trasferimento a Roma e l'avvio verso la scuola sottufficiali dell'Arma a Velletri e Firenze. A giugno del 1984 l'approdo a Torino, prima alla stazione Pozzostrada e poi per cinque anni al nucleo radiomobile come comandante di squadra. Nel 1990 l'incarico di comandante della stazione di Cantoira. Tre anni di esperienza prima di passare, il 9 marzo 1993, al comando della stazione di Rivarolo Canavese. Ha parlato «a braccio» il luogotenente, di come ha interpretato il ruolo, dei casi più gravi che hanno scosse le coscienze in città, fino all’atto più tragico del 10 aprile scorso, il caso Tarabella.

Legame indissolubile con il territorio

«Non andrò via dal Canavese quindi ci potremo sempre incontrare - ha chiuso Mammino, sposato e padre di due figli (lì, seduti in prima fila a Palazzo Lomellini, ndr) non sarò più il comandante della caserma dei carabinieri ma sarò sempre per tutti un amico». Poi la parola al sindaco Alberto Rostagno, a nome della Città di Rivarolo, lo ha ringraziato per il lavoro svolto: «Una persona dall'animo gentile che ha saputo farsi ben volere da tutti. Chi ha avuto modo di conoscerlo ha apprezzato le sue qualità anche quelle che magari non ci si aspetta da un uomo dello Stato. La città è stata in questi 28 anni sempre al sicuro».

Parole di stima da parte di tanti consiglieri

Anche i consiglieri Fabrizio Bertot, Sandra Ponchia, Roberto Bonome e Lorenzo Vacca sono intervenuti così come Aldo Raimondo (arruolato e congedato proprio da Mammino), che ha interrotto per qualche istante il suo intervento per poi riprendere il suo omaggio ricordando di come il luogotenente «a calcio non fosse proprio un asso e che adesso, in qualità di presidente dell’associazione nazionale carabinieri, sarà lui il suo capo», battute, per stemperare la commozione del momento.

Favria gli ha dato la cittadinanza onoraria

Qualche giorno dopo, esattamente mercoledì 6 agosto, Mammino è stato ospite anche del Consiglio comunale di Favria. Il primo cittadino Vittorio Bellone e gli amministratori favriesi, infatti, hanno voluto a loro volta omaggiare il luogotenente dei Carabinieri per quanto fatto in quasi 30 anni di carriera nel nostro territorio. Oltre ad una pergamena, al comandante della stazione rivarolese è stata anche assegnata la cittadinanza onoraria.

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