Rubava nelle case disabitate: 65enne fermato e denunciato
Agli uomini dell'Arma della stazione di Ronco Canavese ha detto di aver agito per bisogno economico.
L'uomo è stato fermato in Valle Soana. Rubava nelle case disabitate: 65enne fermato e denunciato.
Rubava nelle case disabitate: 65enne fermato e denunciato
Un 65enne, pregiudicato senza fissa dimora e senza lavoro, è stato fermato in Valle Soana dai Carabinieri della Compagnia di Ivrea. L'uomo è stato sorpreso con nella propria macchina oggetti che, alla fine, si è scoperto essere stati sottratti in maniera illecita dall'interno di alcune case della zona, che risultavano attualmente disabitate.
La refurtiva trovata all'interno della macchina
L'uomo si è reso responsabile di furto, ma anche di detenzione ingiustificata di chiavi alterate e grimaldelli. I i militari della Stazione di Ronco Canavese, nel corso di un servizio perlustrativo, si imbattevano nella vettura di un soggetto, parcheggiata in una stradina sterrata di montagna nel territorio del Comune di Ingria. All'interno del mezzo rinvenivano della refurtiva, che il proprietario del veicolo stava ancora caricando sul mezzo.
Tavoli, oggetti in vimini e anche tubi di rame
Nell’auto vi era un po' di tutto: dai tubi in rame agli oggetti in vimini, ma anche tavoli in legno. Il 65enne, inpratica, li aveva furtivamente trafugato da diverse abitazioni disabitate, passandole al setaccio Inoltre, nel corso del controllo i Carabinieri hanno trovato nascosti all’interno di uno zainetto che era sempre sulla macchina auto, numerosi arnesi da scasso utilizzati per l’accesso alle abitazioni di quell’area montana.
Avrebbe rubato spinto da bisogno economico
Gli uomini della stazione Ronco Canavese hanno quindi contattato i proprietari delle abitazioni della Valle Soana per procedere al riconoscimento della refurtiva, con conseguente restituzione degli oggetti sottratti. Il soggetto, che risulta domiciliato in un cascinale di quell’area, dichiarava di esser stato spinto dal bisogno economico, avendo ipotizzato di poter rivendere quegli oggetti in mercatini locali. Alla fine, per lui denuncia, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica eporediese.