Salta l'Apolide Festival, "sfrattato" da Pianezze
Non sono arrivate le autorizzazioni da parte della Città Metropolitana per l'utilizzo dell'area. Una storia che si ripete
Salta l'Apolide Festival 2023: non sono arrivate infatti le autorizzazioni da parte della Città Metropolitana di Torino per l'utilizzo dell'area naturalistica di Pianezze a Vialfré. Una storia che si ripete.
Salta l'Apolide Festival
Apolide: nomen omen. Era già successo 10 anni fa, quando l'Arff (Alpette Rock Free Festival, allora si chiamava così) era stato "sfrattato" dal comune di Alpette, dove avevano avuto luogo ben 10 edizioni dell'evento. Da lì il cambio del nome: Apolide, senza casa. Ma una casa, un rifugio, in fretta e furia gli organizzatori l'avevano trovata in Vialfré, nei boschi dell'area naturalistica di Pianezze, che avrebbe ospitato il festival per il decennio successivo. Fino ad oggi. Ora l'Apolide, per una serie di motivi burocratici e di natura ambientale, perde anche la sua seconda patria, e questa volta non c'è il tempo materiale di replicare l'impresa del 2013, quando la manifestazione fu spostata di location in sole tre settimane.
L'annuncio
Dunque la tanto attesa ventesima edizione dell'Apolide Festival non si farà, almeno non nei modi, nei luoghi e nei tempi previsti. A darne annuncio sono gli stessi organizzatori dell'evento, sulla propria pagina web: «Apolide 2023 (l’edizione numero 20) perde la sua casa. Perde il suo bosco. Perde il suo contesto naturale e naturalistico - scrivono - Amiamo la natura, l’ambiente, la vita nei boschi. Non siamo disturbatori. Siamo professionisti ma, nonostante tanti sforzi, tanti tavoli e trattative, l’incertezza e lo stallo hanno prevalso. Già lo scorso anno le autorizzazioni (da parte di Città Metropolitana, ndr) arrivarono all’ultimo giorno utile e portarono conseguenze logistiche complesse e molte problematiche organizzative. Non riteniamo più possibile né qualitativo lavorare così».
E ora?
La fine dell'Apolide sarebbe indiscutibilmente una perdita enorme per il territorio. Sarebbe la fine di un'era, quella appunto dei festival musicali canavesani, che ha caratterizzato e arricchito quest'area per un ventennio. "Nelle poche settimane che ci separano dall’inizio della manifestazione, valuteremo le modalità per mantenere la fiamma accesa, per non spegnere i riflettori, per non abbandonare la strada costruita in tutti questi anni, per non buttare via un lavoro di 11 mesi di centinaia di persone - riferiscono dallo staff - Ci scusiamo con chi ha sognato con noi di vivere nel bosco di Apolide, e ringraziamo il Comune di Vialfrè per averci ospitato in questi nove anni ed aver cercato ogni soluzione possibile per evitare tutto questo».