San Maurizio Canavese, professore condannato a 8 mesi per stalking su un’allieva. Il 66enne dovrà risarcire la vittima con 1.500 euro e frequentare un corso sulla violenza di genere. La giudice ha sospeso la pena, respinta la richiesta di un anno di carcere avanzata dalla procura.
Professore condannato a 8 mesi per stalking su un’allieva
Otto mesi di carcere e 1.500 euro di risarcimento alla sua vittima, come acconto della cifra più alta che verrà definita con un nuovo processo civile. E’ terminato così martedì 30 settembre il processo di primo grado al professore residente a San Maurizio Canavese, insegnante di una scuola serale di Torino accusato di stalking e difeso dagli avvocati Beatrice Manera e Alessio Pergola. La giudice Roberta Cosentini ha disposto la sospensione condizionale della pena e l’obbligo, per l’imputato, di partecipare a un corso di formazione sulla violenza di genere. La sostituta procuratrice Barbara Badellino aveva chiesto per lui dodici mesi di reclusione.
La ricostruzione dei fatti
Avrebbe pedinato e tormentato l’allieva con messaggi e telefonate: professore a processo per stalking. Poco dopo l’inizio della scuola serale, vedendola al bar, ha consegnato a un’allieva 27enne di Caselle un biglietto con il proprio numero di telefono personale. Poi, quasi fino alla fine dell’anno scolastico, avrebbe continuato a telefonarle, mandarle mail inopportune e inseguirla in macchina anche lungo la direttissima Torino-Caselle. A comportarsi così, tra il 2021 e il 2022, è stato un professore della scuola superiore serale Avogadro di Torino residente a San Maurizio Canavese.
La testimonianza del professore
Giovedì, 11 settembre 2025, il 66enne, aveva raccontato la sua versione dei fatti davanti alla giudice torinese Roberta Cosentini, La pubblico ministero Barbara Badellino aveva chiesto di condannare l’imputato a un anno di carcere. La motivazione: «Per i suoi comportamenti, l’allieva è stata costretta a cambiare le sue abitudini. Per esempio, non percorreva più lo stesso tragitto in macchina, al termine delle lezioni». Questo perché, quando riusciva a raggiungerla per strada, il professore si sarebbe più volte posizionato davanti all’auto della studentessa, rallentando repentinamente. In altre occasioni, avrebbe provato a concordare con lei degli appuntamenti in orario extra scolastico, anche davanti a un istituto psichiatrico. La legale Arianna Maria Corcelli aveva chiesto il riconoscimento di una provvisionale di 10 mila euro. L’insegnante si è sempre dichiarato innocente: «Non ho mai interloquito di questioni sessuali con questa ragazza. Ho solo sempre cercato di invogliarla nello studio perchè non mostrava interesse nella materia… Pedinamenti? No, si è trattato solamente di normali sorpassi e di normali dinamiche del traffico ai semafori».
L’avvocato Pergola, chiedendo l’assoluzione, precisa: «È stato detto che il mio assistito è arrivato a telefonare tre volte alla presunta vittima in un giorno. L’ha fatto perché doveva comunicarle che la sua verifica era un vero disastro e avrebbe annullato il voto».