Santa Elisabetta la commemorazione delle Penne nere

Una targa in ricordo di Nando Garnerone, indimenticato e storico capogruppo onorario degli Alpini di Castellamonte mancato nell’aprile del 2017 all’età di 81 anni

Santa Elisabetta la commemorazione delle Penne nere
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Santa Elisabetta un successo la commemorazione delle Penne nere.

Santa Elisabetta

A Santa Elisabetta si è tenuta la tradizionale commemorazione alpina, organizzata dal gruppo di Castellamonte dell’Associazione nazionale Alpini sezione canavesana di Ivrea. All’iniziativa hanno partecipato ben 18 gagliardetti, il vice presidente della sezione di Ivrea delle Penne nere, Paolo Querio, il sindaco di Colleretto Castelnuovo, Aldo Querio Gianetto. Presenti anche il primo cittadino della città della ceramica, Pasquale Mazza, e il vice sindaco castellamontese, Teodoro Medaglia.

Gli eventi

Si è celebrata la Santa Messa officiata da don Angelo Bianchi e la deposizione di una corona al monumento dei caduti. Poi la madrina degli alpini castellamontesi, Graziella Piccoli, ha scoperto una targa in ricordo di Nando Garnerone, indimenticato e storico capogruppo onorario degli Alpini di Castellamonte mancato nell’aprile del 2017 all’età di 81 anni. Fu proprio Garnerone, infatti, l’ideatore e l’artefice nel 1970 del Monumento di Santa Elisabetta.

Il commento

«E’ un grande piacere ed un onore poter ospitare ogni anno questa suggestiva commemorazione – ha detto Querio Gianetto – Mi piace citare le due frasi alpine riportate sul monumento. Nessuna via è impercorribile per gli Alpini e oltre le avversità, attraverso le avversità. Spero che questi motti valgano per tutta la popolazione, in particolare quelle della Valle e delle montagne. La libertà di cui godiamo oggi è frutto del sacrificio di molti in passato. Tra i quali le Penne nere da sempre impegnate sul fronte internazionale per evitare altre guerre come la Prima Guerra Mondiale di cui quest’anno ricorre il centenario dalla conclusione».

Il monumento sarà illuminato

Il borgomastro collerettese ha anche annunciato la volontà di illuminare dopo il Santuario locale anche il Monumento ai caduti con il posizionamento di telecamere per preservare l’area da malintenzionati. «Mi piace ricordare in questa importante giornata – ha detto Mazza – la prima volta che ho visto dal vivo gli Alpini. Era il 23 novembre 1980 a Cosenza, quando la Basilicata era stata scossa da un violento terremoto. Sul posto in pochi giorni intervennero tantissimi Alpini in soccorso dei terremotati. Li ho capito il valore e l’importanza delle Penne nere». La giornata si è conclusa con un partecipato pranzo al ristorante da  Minichin.

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