Leini

Sciopero all'Emmecitecnica per la mamma licenziata

Dopo l'esito negativo dell'incontro fra Uilm e l'azienda di Leini Emmecitecnica sul licenziamento di Katia Pellegrino, è stato annunciato uno sciopero e presidio venerdì 3 febbraio 2023 di fronte ai cancelli dell'azienda

Sciopero all'Emmecitecnica per la mamma licenziata
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Sciopero all'Emmecitecnica di Leini indetto da Uilm Torino per venerdì 3 febbraio 2023.  Dopo l'incontro con la proprietà, che si è tenuto oggi 1 febbraio 2023, il sindacato ha annunciato un presidio di fronte  ai cancelli dell'azienda per protestare contro la conferma del licenziamento di Katia Pellegrino, 39 anni, la cui posizione è stata soppressa al rientro dalla maternità.

Sciopero all'Emmecitecnica

Dopo l'esito negativo dell'incontro fra Uilm e l'azienda di Leini Emmecitecnica, in cui il sindacato ha chiesto ha tentato di far luce sul licenziamento di Katia Pellegrino e ne ha chiesto il reintegro nell'organico aziendale, è stato annunciato uno sciopero e presidio venerdì 3 febbraio, dalle ore 10 alle 12, davanti all'ingresso della fabbrica, in via Ettore Bugatti 1. "Durante l’incontro odierno, i funzionari della Uilm di Torino hanno chiesto all’azienda di utilizzare gli strumenti a disposizione per gestire questo tipo di situazioni, compresi gli ammortizzatori sociali e una diversa distribuzione dell’orario di lavoro - si legge nel comunicato sindacale - L’azienda ha rigettato tali proposte e ha confermato il licenziamento".

La vicenda

Al centro della vicenda la 39enne Katia Pellegrino, madre di due bambini e residente a San Benigno Canavese, la quale, dopo 18 anni di collaborazione con l'Emmecitecnica, al rientro dal periodo di maternità è stata dapprima demansionata e poi, dopo due anni, licenziata. La lavoratrice era anche delegata Uilm all'interno dell'impresa. Ufficialmente, alla base della decisione dell'azienda ci sarebbe la necessità di far fronte all'aumento dei costi dell'energia e delle materie prime, contendendo i rialzi con la rimozione di personale non specializzato.

Il commento dei sindacalisti

"Per noi si tratta di una decisione inaccettabile - dichiarano o i funzionari Uilm Torino, Ciro Di Dato e Francesco Messano - Nonostante la nostra disponibilità al negoziato, l’atteggiamento dell’azienda è stato di chiusura su ogni fronte. Ci vediamo dunque obbligati a dare mandato ai nostri legali per chiedere il reintegro immediato della lavoratrice. Non è tollerabile che nella nostra società, e quindi nel mondo del lavoro, la maternità rappresenti ancora un fattore di debolezza per le lavoratrici". Alla mobilitazione ha aderito anche il Coordinamento Pari Opportunità della Uil Piemonte.

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