Stagione sciistica chiusa in Valle Soana: appuntamento nel 2022
L'Associazione Pianeta Neve ha deciso, a malincuore, di non aprire perché non ci sarebbero comunque margini.
Pianeta Neve ha deciso: anche se ci sarà la possibilità niente apertura per questo inverno. Stagione sciistica chiusa in Valle Soana: appuntamento nel 2022.
Stagione sciistica chiusa in Valle Soana: appuntamento nel 2022
Dopo l’ennesima beffa, con la chiusura imposta a poche ore dall’avvio ufficiale della stagione, i responsabili di «Pianeta Neve», l’associazione che cura l’impianto sciistico che sorge a Valprato, hanno deciso di rimandare il via della stagione al prossimo anno. Anche se il 5 marzo si potrà ripartire il gruppo che collabora e lavora sodo nella gestione della sciovia e del tapis roulant di Piamprato, frazione del Comune di Valprato, non avvierà la propria attività.
Una brutta batosta per tutto il comparto
«Pianeta Neve dà appuntamento a tutti i suoi clienti e simpatizzanti alla prossima stagione invernale, con la speranza che il quadro epidemiologico possa migliorare e consentire il regolare svolgimento delle attività con la giusta serenità e attenzione alla salute di tutti» si legge nel comunicato che l’associazione ha reso noto nei giorni scorsi. Una brutta batosta, non solo per chi ama sciare, ma pure per il ritorno turistico di un territorio che con tanto impegno e mille sforzi sta cercando di crearsi uno spazio maggiore. Lo conferma a pieno il primo cittadino Francesco Bozzato: «Una scelta ponderata, perché il rischio è che quando ci sia il reale avvio della stagione le temperature troppo alte vanifico tutto, con la possibilità pure che qualcuno si faccia male». Spiace perché si è lavorato per dei mesi al fine di prepararsi al meglio: «I ragazzi di “Pianeta neve” si erano prodigati affinché per 8 gennaio la pista fosse battuta. Le scelte del Governo non tengono conto delle difficoltà di realtà piccole come la nostra e hanno penalizzato fortemente il comparto. Certe decisioni andavano prese subito, mentre così non rimane che l’amaro in bocca. Quella vissuta sino ad oggi è stata una lenta agonia per i gestori e per una montagna che purtroppo rimane sempre in secondo piano. Un territorio, quello delle “terre alte”, a cui si chiede sacrifici e impegno, però poi viene trattato come l’ultima ruota del carro».
In crisi anche tutto il mondo del turismo locale
L’intero comparto turistico finisce per risentirne: «Chi ha strutture ricettive, come attività commerciali, con quanto successo in questi mesi si trova profondamente in difficoltà. Anche chi veniva in villeggiatura non l’ha potuto fare liberamente. Nel complesso, sono in tanti ad averci rimesso. In questi giorni poi gli esercenti vengono a bussare alla porta del Comune, per chiedere quali sono le prospettive in vista del futuro. E’ stata davvero una brutta mazzata, gestita a mio parere in maniera sbagliata».