Stop alla caccia dalla Regione
La Cia denuncia:"Ci saranno gravi danni all'agricoltura"
Stop alla caccia. Caccia sospesa in Piemonte in un’area di oltre 538 mila ettari, tra Cuneese e Torinese.
Stop alla caccia: difendere la fauna nel post incendi
Lo ha stabilito la Giunta regionale nella seduta di venerdì scorso. La decisione è stata presa per salvaguardare la fauna sopravvissuta ai disastrosi incendi che hanno colpito il territorio nei giorni scorsi: a fuoco migliaia di ettari di bosco.
La Cia: "La sospensione nuocerà all'agricoltura"
La Cia di Torino e Cuneo mette in guardia i politici: «Sospendere la caccia anche per le specie dannose per l'agricoltura arrecherà parecchi danni. - spiega Roberto Barbero, il presidente provinciale - La sospensiva interessa un’area ben più vasta di quella effettivamente colpita dagli incendi. Tutto questo non introducendo oltretutto alcun discrimine tra le specie cacciabili dannose per l’agricoltura e le altre. Ad esempio, nel solo territorio della Città metropolitana si stima vivano 30 mila cinghiali, 150 mila in tutto il Piemonte. Un numero questo dieci volte superiore alla capacità di sopportazione dell’ambiente. Tenendo conto di fattori ambientali quali la siccità, la diminuzione delle fonti di nutrimento nei boschi e ora gli incendi, si sposteranno alla ricerca di cibo fino alle zone coltivate. Facile capire quali saranno le conseguenze per le aziende alle prese con la stagione più arida dal 1871».
Dove e quando
Il provvedimento deciso dalla Regione Piemonte sarà effettivo fino al 30 novembre nei territori: CA TO1 (Valli Pellice, Chisone e Germanasca), TO3 (Bassa Valsusa e Val Sangone), TO5 (Valli Orco, Soana e Chiusella), CN2 (Valle Varaita) CN4 (Valle Stura). Fino al 10 novembre invece per le aree limitrofe a quelle toccate dagli incendi: i comparti alpini TO2 (Alta Valsusa), TO3(TO4 (Valli di Lanzo),oltre agli ambiti territoriali di caccia TO1 (Eporediese), TO2 (Basso canavese) TO3 (Pinerolese).