Stroncato da un infarto fulminante: la scorsa settimana sarebbe andato a convivere con la fidanzata Erika. La tragedia improvvisa mercoledì 27 agosto nell’abitazione dei genitori. Michele Costanzo aveva 38 anni.
Stroncato da un infarto fulminante
Ci sono vicende che sono come un pugno nello stomaco. Incomprensibili per la loro dinamica terrena. Che lasciano senza parole. Una di queste è accaduta intorno alle 18,30 di mercoledì 27 agosto in via Vigna. Michele Costanzo, 38 anni, per tutti Mitch, era in casa con i genitori, come racconta il papà Antonio, luogotenente in pensione dell’Aeronautica Militare: «Aveva appena telefonato alla fidanzata Erika e poi sarebbe uscito con lei per la serata. Era in bagno a prepararsi. A un tratto abbiamo sentito un tonfo e lo abbiamo trovato esanime, a terra».
Inutili i soccorsi
Immediatamente Antonio e la moglie Carmela, infermiera in pensione, allertano subito i soccorsi. In via Vigna arriva l’ambulanza con i sanitari che provano a rianimare il giovane, prima con il defibrillatore e poi con il massaggio cardiaco. Nulla da fare. Un infarto fulminante stronca il 38enne senza lasciargli scampo.
Il racconto del fratello Francesco
Racconta il fratello maggiore Francesco, 43 anni: «Mercoledì 3 settembre, sarebbe dovuto andare a convivere con la sua fidanzata Erika, a Fiano, in una casa tutta loro. Avevano fatto tanti sacrifici per risparmiare i soldi e coronare il loro sogno d’amore. Vivere insieme, creare una loro famiglia. Siamo tutti ancora senza parole…».
Prosegue con la voce rotta dall’emozione Francesco: «Io ero il fratello maggiore di Michele e Giovanni, i miei “gemelloni” di 38 anni. Ero davvero orgoglioso di loro perchè lavoravano assieme a Chivasso, in via Caluso, alla MA, produzione e lavorazione di materie plastiche. Michele e Giovanni sembravano una sola entità».
Il gemello Giovanni
Giovanni Costanzo non riesce a trattenere le lacrime mentre racconta: «Insieme abbiamo fatto le scuole dalle elementari alle superiori. Insieme abbiamo giocato a pallone prima a San Francesco al Campo dove la squadra del “1987” ha vinto in quella stagione coppe e tornei e poi all’Esperanza (dove aveva a giocato anche mio fratello Francesco). Solo nel tifo calcistico non ci trovavamo d’accordo: lui tifava Roma, io Juve. Ma il nostro era uno sfottò amichevole perchè è stato sempre molto sportivo. Insieme, tutti i giorni, andavamo a lavorare a Chivasso. Era stato proprio lui a farmi assumere all’Algat di San Carlo per poi passare alla MA di Chivasso. Poi la passione per la musica, a 360 gradi. Era molto legato ad alcuni amici della vecchia compagnia come Fabio Bandello, Cristian Badalucco, Davide e Peppe Commentale, solo per citarne alcuni».
Concludono papà Antonio e mamma Carmela: «Desideriamo ringraziare tutte le centinaia di persone e le associazioni presenti al funerale che si è svolto sabato 30 agosto al Duomo di Ciriè. La trigesima si terrà il 28 settembre sempre a San Giovanni. Adesso le sue ceneri riposano al cimitero di Ciriè».
Il ricordo della fidanzata Erika
«Non ho mai visto nessuna più bella di te» è la frase (tratta da una canzone del cantautore Mattia Briga) che Michele amava dedicare alla sua Erika. «Michele e io stavamo insieme da 8 anni – racconta, ancora sconvolta, da quanto accaduto nel tardo pomeriggio di mercoledì 27 agosto, la fidanzata Erika, residente a Torino – stavamo per coronare il nostro sogno. Una casa tutta nostra. L’avevamo scoperta per caso a Fiano, tramite agenzia. Ci era subito piaciuta. in questi anni abbiamo fatto tanti sacrifici, risparmiando il denaro. Sarebbe stato il grande passo per poi costruire una famiglia, avere dei figli…». Erika ricorda il “Mitch” burlone, amante degli scherzi con amici e colleghi di lavoro, grande tifoso della Roma. Che amava andare con Erika a fare shopping e passeggiare nel verde della campagna. «Lo amerò per sempre, sì per sempre sarà nel mio cuore». E’ bello pensare che da lassù Michele risponda: «Non ho mai visto nessuna più bella di te».
Un memorial in suo onore
Infine il fratello Francesco: «C’è già un progetto futuro, proposto da più di una persona, di organizzare un memorial di calcio nel suo ricordo, dove l’idea sarebbe quella di una giornata da trascorrere in amicizia per tutti coloro che intendano partecipare con i figli. Avendo nostro zio Antonio che ha infinite conoscenze e Gennaro Galizia, che ha avuto tutti e tre noi all’Esperanza, e poi mio fratello aveva un’immensità di amici penso, quindi, possa essere un progetto realizzabile».