Stufe a pellet: in arrivo controlli (e multe)
I militari del Nucleo Forestale e i tecnici dell'Arpa potranno elevare sanzioni ai rivenditori di pellet "scadenti" e a chi li brucia a casa propria.
Controlli sulle stufe a pellet al via: chi brucia nella propria stufa materiale non conforme rischia multe non da poco. Ci mancava solo questa, penserà qualcuno, eppure è così. Come riporta Prima Torino, anche per il pellet l’acquirente / consumatore si deve preoccupare che si tratti di legna poco inquinante, suddivisa per categorie (A1, A2, B ecc) e comportarsi di conseguenza. Ad effettuare i controlli Arpa, Carabinieri del Nucleo Forestale e Regione Piemonte.
Controlli in aumento
Nel corso della precedente campagna di controllo furono 37 i campioni prelevati presso la piccola distribuzione, in parte di origine italiana ed in parte di provenienza estera, da 13 diversi Paesi. I controlli erano stati così suddivisi territorialmente: 17 in provincia di Torino, 3 in provincia di Alessandria, 4 in provincia di Asti, 2 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 3 nel Verbano Cusio Ossola e 4 in provincia di Vercelli. L’obiettivo è oggi quello di aumentare il numero dei controlli; l’ipotesi di andare casa per casa a verificare la qualità di quello che bruciamo è dietro l’angolo. E per i controlli sulle stufe a pellet si rischiano anche multe molto salate.
Le Classi A1, A2 e B
A conclusione di questa prima indagine era emerso che esistono problemi sui pellet che si trovano in commercio in Piemonte, perché possono avere una ricaduta sulle emissioni di polveri sottili. Nella quasi totalità si tratta di pellet dichiarati di classe A1, ossia “di qualità eccellente” secondo i dettami della norma UNI EN ISO 17225-2. Tuttavia, secondo le analisi effettuate in laboratorio dall’Arpa, sono emersi alcuni casi di qualità più scadente (A2 e anche B). La non conformità riscontrata riguarda il tenore di ceneri, uno dei parametri più significativi per caratterizzare gli effetti sulla combustione dei pellet e quindi le ricadute in termini di emissioni di polveri sottili: queste possono più che triplicare passando dalla classe A1 alla classe A2, figurarsi per la classe B.
Il controllo dei fumi
Anche le stufe a pellet dunque dovranno essere sottoposte, prima o poi, a un controllo periodico per vedere che tipo di combustibile bruciano: se è troppo inquinante o se invece genera emissioni “sostenibili” per l’ambiente. Rispetto alle caldaie a gas metano, la campagna di controllo effettuata lo scorso anno ha preso in considerazione circa 140 impianti domestici: la metà di questi, circa 70, sono risultati non in regola per superamenti di emissioni di ossidi di azoto, mancata manutenzione ed errata o mancata contabilizzazione del calore. Meglio non rischiare, perché la sanzione ammonta a circa 1.000 euro. Il consiglio delle autorità è quello di mettersi sempre in contatto con il proprio rivenditore di caldaie o con il centro di assistenza più vicino per il classico “controllo invernale”.