Ivrea

Tamponi ai dipendenti e cassa integrazione: Articolo Uno sul caso a Comdata

Le dichiarazioni di Franco Giorgio

Tamponi ai dipendenti e cassa integrazione: Articolo Uno sul caso a Comdata
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Tamponi ai dipendenti e cassa integrazione: Articolo Uno di Ivrea sul caso a Comdata.

Tamponi ai dipendenti

"Con dispiacere ma anche con grande preoccupazione veniamo a conoscenza che martedì, 17 marzo, si è verificato il primo caso positivo Covid  19 in Comdata a Ivrea". Così Franco Giorgio di Articolo Uno a Ivrea. "Risulta non siano stati fatti tamponi ai dipendenti presenti, i medici di base non riconoscono la malattia per quarantena volontaria - prosegue - Realtà come i call center (se non svolgono servizi essenziali) per come sono organizzati andrebbero chiusi per ovvie ragioni non ultima il numero di addetti, la prossimità dei posti di lavoro".

Non solo smartworking

"Vanno trovate modalità diverse di lavoro come lo smart working, il lavoro da casa in remoto, insomma altri sistemi per aiutare i clienti in modo autonomo. Va evitato in qualsiasi modo di mettere a rischio la salute di lavoratori", dice ancora il referente di Articolo Uno di Ivrea esprimendo vicinanza a loro e alle organizzazioni sindacali. Si chiede però una una risposta immediata alle istituzioni a partire dagli Enti competenti: Carabinieri, Prefettura, Regione, ASL TO4, Comune di Ivrea.

Il commento

"Vanno attivati tutti gli strumenti di salvaguardia a patire dalla cassa integrazione e comunque dalla garanzia del reddito. La sola interruzione di una giornata lavorativa come pare prevedere l’azienda è una scelta inconcepibile che mette a rischio i lavoratori, i propri familiari e la collettività - conclude - Articolo Uno è  solidale con i lavoratori e le organizzazioni sindacali e si adopererà attraverso i propri rappresentanti nelle istituzioni affinché siano portate avanti scelte di tutela della salute e del posto di lavoro".

 

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