Tempi di attesa in Canavese, meglio non ammalarsi
A Cuorgné attendi oltre due anni per una visita specialistica: 904 giorni per chirurgia generale.
Tempi di attesa in Canavese anche due anni per una visita specialistica.
Tempi di attesa in Canavese
Sicuramente il Covid ci ha messo del suo, ma i tempi di attesa nella sanità pubblica continuano ad essere biblici. Purtroppo. E ha depotenziato, se mai ce ne fosse stato bisogno, la struttura di Cuorgné dove gli appuntamenti per la diagnostica si sono dilatati fino ad oltre due anni: 904 giorni per l’esattezza. E quanto si evince dai dati pubblicati sul sito dell’azienda sanitaria canavesana, l’AslTo4, dove sono consultabili le tabelle di riferimento dei tempi d’attesa aggiornate al mese di ottobre 2021. I dati forniti fanno esplicito riferimento a prestazioni specialistiche ambulatoriali di classe “D” (quelle Differibile). Il Piano regionale prevede, tra l’altro, che i tempi d’attesa per una prestazione possano essere diversi a seconda della gravità clinica del caso.
Varie categorie
Tempi di attesa in Canavese si diceva. Per le prestazioni specialistiche ambulatoriali con classe di priorità “B” (Breve), qualora l'utente non riesca a prenotare nei tempi previsti (entro 10 giorni), può rivolgersi telefonicamente all'ambulatorio ospedaliero di competenza. Il medico specialista dell'ambulatorio ospedaliero valuterà la congruità della prestazione e del codice di priorità prescritto e in caso di reale necessità procederà con la prenotazione entro i tempi previsti. Poi le visite in categoria “D” (Differibile) da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici e, infine, la categoria “P” (Programmabile): da eseguire entro 120 giorni. Le visite di controllo e gli screening non rientrano in alcuna di queste classi di priorità.
Si viaggia di più
E per venire incontro alle esigenze dell’utenza, se l’ospedale o ambulatorio vicino a casa non riesce a soddisfare la richiesta, si fa viaggiare il paziente in ambito piemontese, eventualmente anche al di fuori della propria Asl di competenza, per avere comunque in tempi, diciamo celeri, la prestazione richiesta. Ed è quello che sta succedendo, analizzando i tempi d’attesa riportati sul sito ufficiale dell’Azienda canavesana per le prestazioni specialistiche ambulatoriali con codice di priorità “D” (Differibile), rilevati alla data indice mensilmente indicata dalla Regione, in questo caso ottobre 2021, a Cuorgné. Dove le prestazioni sono sì garantite, ma con un’attesa che supera i due anni, e si indirizzano i malati ad altra struttura. L’ospedale di Cuorgné sta pagandoa carissimo prezzo le politiche degli ultimi anni (in maniera bipartisan) iniziando dalla perdita del reparto di ginecologia ed ostetricia per arrivare ai tempi odierni con la trasformazione della struttura in Covid-Hospital con la conseguenza della perdita (temporanea?) del Pronto soccorso che non ha ancora riaperto i battenti, anzi, ne è stata coperta anche l’insegna per evitare che qualcuno possa pensare che il reparto sia operativo e dare, quindi, un’informazione forviante.
2 anni di attesa
Servirà comunque sempre molta pazienza perché chi soffre di allergie e ha bisogno di un allergologo a Cuorgné deve aspettare 904 giorni (quasi due anni e mezzo) mentre se si rivolge ad Ivrea se la cava con 53 giorni. Prendiamo, poi, il caso di una visita cardiologica. Al Poliambulatorio di Ivrea aspetti 259 giorni, in quello di Rivarolo due mesi e all’ospedale di Cirié 22 giorni. Peggio se è una questione di chirurgia generale. A Cuorgné si va a fondo scala, ovvero i 904 giorni massimi, così come al Poliambulatorio di Rivarolo e gli 804 giorni della clinica eporediese; si tagliano i tempi all’ospedale di Ivrea 72 giorni o 45 in quello di Cirié. Un anno, invece, per un esame oculistico ad Ivrea (366 giorni all’ospedale), mentre si scende a 169 a Castellamonte, 176 a Rivarolo e appena 7 a Cirié; mentre si supera il biennio, 804 giorni, se si vuol essere visitati a Volpiano.
Addio ospedale sotto casa
Ma ciò che ritorna è quel 904 giorni, due anni e mezzo, che per molte delle prestazioni è affiancato all’ospedale di Cuorgné che costringe non solo i residenti del Comune, ma tutti quei paesi che gravitano intorno a quella struttura - dall'Alto Canavese alle Valli Orco e Soana e tutte le altre valli minori vicine – a dover viaggiare per le varie strutture dell’AslTo4 e a volte anche oltre, verso Torino, per accorciare le liste di attesa. D’altronde è da anni che si continuava a dire che l’ospedale sotto casa non sarebbe stato più un modello sostenibile per la sanità pubblica. E, di fatto, questo sta succedendo. Anzi: è successo.