Tragedia al rally Città di Torino, il cordoglio dell'organizzazione

L'organizzatore Mario Ghiotti: "Noi avevamo predisposto tutto l’apparato secondo i canoni imposti dagli enti competenti. Non ci risulta che al momento del via ci fossero persone in posizioni pericolose".

Tragedia al rally Città di Torino, il cordoglio dell'organizzazione
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L'organizzatore Mario Ghiotti: "Noi avevamo predisposto tutto l’apparato secondo i canoni imposti dagli enti competenti. Non ci risulta che al momento del via ci fossero persone in posizioni pericolose".

Sarà un’inchiesta, aperta dalla procura di Ivrea, a dover chiarire le responsabilità di quello che è successo ieri, sabato 27 maggio, a Coassolo, in un tratto del percorso del rally Città di Torino, dove un'auto in gara è finita su una famiglia che stava assistendo alla manifestazione. Un incidente drammatico in cui ha tragicamente perso la vita un bimbo di sei anni, travolto dalla Skoda uscita di strada. Sull’accaduto si è tenuta ieri alle 17 una conferenza stampa alla presenza dell’organizzatore Mario Ghiotti, il direttore di gara Alfredo Delleani e il medico di gara Graziano Madoglio. “ La prova era stata allestita come prevedono i parametri di sicurezza imposti per questa tipologia di gara – ha spiegato Delleani - Gli apripista e i concorrenti che sono transitati prima della vettura coinvolta non hanno segnalato nulla di anomalo. Tengo a precisare che mediamente ogni 250 metri sul percorso di gara viene garantita la presenza di un ufficiale di gara munito di radio in contatto costante con la direzione gara.” Delleani ha illustrato nei dettagli la dinamica dell’incidente, precisando che “Al momento non siamo in grado di stabilire le cause dell’accaduto. Il pilota conduceva una vettura per la quale viene richiesta una particolare abilitazione che non viene assegnata a livello burocratico a fronte di un versamento amministrativo ma dopo un test obbligatorio al quale deve obbligatoriamente sottoporsi”. Il dottor Graziano Madoglio ha spiegato le condizioni dei superstiti e le modalità dei soccorsi. “I soccorsi sono stati immediati e coordinati da colleghi esperti del 118. Per quanto riguarda il bimbo deceduto, il primo medico rianimatore giunto sul posto e che ha prestato le prime cure al bimbo deceduto è stato ben cinquanta minuti per cercare di rianimarlo benché già dai primi momenti le condizioni del piccolo sono sembrate subito critiche. Il pilota, ricoverato all’ospedale di Ciriè è stato sottoposto ad esami strumentali approfonditi e ad una visita specialistica per la quale siamo in attesa degli esiti. La maggior preoccupazione riguarda un trauma cranico commotivo che al momento non è spiegato. “ Anche Mario Ghiotti è scosso per l’accaduto. “Sono profondamente addolorato e sono vicino alla famiglia del piccolo. Oggi doveva essere una festa di sport che purtroppo si è trasformata in tragedia. Noi avevamo predisposto tutto l’apparato secondo i canoni imposti dagli enti competenti. Non ci risulta che al momento del via ci fossero persone in posizioni pericolose.”

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