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Trenta euro per stampare il Green Pass, è polemica

Alcuni medici avrebbero chiesto il pagamento ai loro assistiti.

Trenta euro per stampare il Green Pass, è polemica
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Trenta euro per stampare il Green Pass, si tratta della segnalazione giunta alla nostra redazione da parte di alcuni lettori.

Trenta euro per stampare il Green Pass

Mentre la pandemia, per il momento, molla quasi la presa sugli ospedali dell’Asl To4, scoppia invece una nuova polemica, questa volta relativa al «Green Pass». Alla nostra redazione, nei giorni scorsi, da alcuni angoli del Canavese sono arrivate segnalazioni di medici di famiglia che per stampare il «passaporto verde» ai propri assistiti, magari i più anziani, che sono meno avvezzi con le nuove tecnologie, chiedano una prestazione che tocca addirittura i 30 euro, ovvero pari ad un certificato di sana e robusta costituzione. Se per il documento che attesta l’idoneità fisica di una persona però c’è una prestazione medica e un’assunzione di responsabilità, nell’inserire invece una mail, una password nel sito internet del Ministero e cliccare sul tasto «print» tutto questo viene a mancare. E’ una procedura «meccanica» dove il dottore non mette in campo le sue conoscenze mediche.

La risposta dell’Asl

Della questione abbiamo investito anche all’Asl To4 che sul tema né conferma, né smentisce però. Perché dagli uffici dirigenziali dell’azienda sanitaria canavesana giunge una laconica dichiarazione nella quale si dice: «È una questione attualmente aperta a livello contrattuale nazionale». Come dire: può essere.

Il pensiero dei medici

Abbiamo allora cercato di capirne di più attraverso i diretti interessati: i medici. Ecco, ad esempio, cosa ci ha risposto Alberto Rostagno, medico di base, nonché sindaco di Rivarolo. «Per ora non ho sentito di alcun collega che abbia applicato una tariffa, tanto meno di 30 euro a paziente, per stampare un “Green Pass”. A me personalmente mi è stato chiesto da 4-5 assistiti che sono venuti in studio per questo motivo e glielo ho stampato, ma senza chiedere nulla. So che in farmacia tale servizio viene espletato, ma al costo di un solo euro». E poi aggiunge. «Capisco però quei colleghi che magari hanno tante richieste in tal senso: rischi di passare la giornata a fare solo quello».
Si inserisce in questo filone proprio la replica del collega Angelo Testa: pure per lui esiste la possibilità che vi siano medici che stampino il “Green Pass” dietro compenso, perché si tratta di una prestazione che non rientra nel contratto dei medici di base. «Non escludo che vi siano dottori che chiedano il pagamento di una quota, in quanto si tratta di un compito che non rientra abitualmente tra quelli di un medico di famiglia - commenta il dottore - Dato che il servizio è reperibile pure in farmacia, gratuitamente o al costo di un euro a seconda dell’esercizio commerciale, o che l’attestato di vaccinazione può essere comodamente stampato da casa da parte del cittadino interessato, saranno solo alcune categorie, come i pazienti anziani oppure quelli senza connessione internet o senza computer, a rivolgersi al proprio medico per richiederne una copia». La legge non offre ragguagli sull’argomento: «Fondamentalmente è il cittadino a dover scaricare il “Green Pass”, ma nel caso in cui volesse rivolgersi al medico è giusto ricordare che la legge non specifica che questa prestazione debba essere gratuita. Nel caso in cui i dati non collimino può trattarsi anche di un lavoro lungo e gli studi medici non sono stamperie. Senza dubbio si tratta di un lavoro che sottrae tempo alle visite dei pazienti. Indubbiamente saranno solo alcune le categorie che decideranno di rivolgersi al proprio medico di base per avere il certificato dell’avvenuto ciclo di vaccinazione ed è bene ricordare che non è specificato o previsto dalla legge che questo servizio da parte del medico di famiglia debba essere svolto senza pagamento di un compenso». Vi sono, dunque, più alternative adatte a tutte le situazioni ed a tutte le tasche per ottenere l’ormai tanto ambito Green Pass: dal computer di casa o in farmacia a costo zero o quasi, fino alla stampa del certificato a pagamento dal proprio dottore.

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