Addio "vecio"

Ultimo saluto a Vincenzo Druscovic, il decano del gruppo Alpini

Giorni di lutto per la città di Castellamonte e per le Penne Nere.

Ultimo saluto a Vincenzo Druscovic, il decano del gruppo Alpini
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Ultimo saluto a Vincenzo Druscovic, il decano del gruppo Alpini. Giorni di lutto per la città di Castellamonte e per le Penne Nere.

Ultimo saluto a Vincenzo Druscovic

Le Penne Nere della città di Castellamonte, appartenenti alla sezione Ana di Ivrea, vedono «andare avanti» un amico e un punto di riferimento storico per il sodalizio. Sono giorni di lutto nel paese della ceramica, dove il gruppo Alpini «Marcello Piccoli – MOVM» di Castellamonte ha dovuto dare l'ultimo saluto a Vincenzo Druscovic, il «vecio», il socio più anziano, del sodalizio castellamontese scomparso all’età di 98 anni.

Una viaggio lungo una vita

Nato a Marsiglia, in Francia, il 22 aprile 1922, Druscovic è rimasto orfano giovanissimo ed è stato allevato dalla nonna materna proprio in Canavese, a Castellamonte. Era nel quarto reparto Trasmissioni ed ha combattuto nel Montenegro e in Albania. Dopo l'armistizio, il castellamontese è stato imbarcato alle Bocche di Cattaro sulla nave «Piemonte». Da Bari, con mezzi di fortuna, ha quindi risalito l'Italia. Alla stazione di Sarzana ha evitato per un soffio di salire sul treno che, poche ore dopo, fu bloccato dai tedeschi che deportarono tutti i suoi occupanti nei lager in Germania. Per la vita intera ha lavorato nel campo del commercio, prima in proprio, poi in qualità di agente e rappresentante di note marche nazionali nel settore alimentare. A settembre del 2019 gli Alpini di Castellamonte, guidati dal capogruppo, Aldo Lorenzatto, avevano festeggiato i 97 anni del socio Vincenzo con la consegna di una targa celebrativa ad hoc al termine di una piacevole giornata all'insegna dei ricordi e delle emozioni, trascorsa insieme a tanti vecchi amici e all’affiatata famiglia di Druscovic.

Il dolore dei familiari

Il 98enne alpino lascia due figli, Lidia e Umberto, i 3 adorati nipoti, Gianluca, Ivan e Natascia, e cinque pro-nipoti, Serena, Chiara, Danilo, Elisa e Irene. Attorno al loro dolore, in queste ore, si sono stretti in tanti: amici, conoscenti che hanno avuto la fortuna di incontrare Vincenzo e che porteranno ora nei loro cuori l’indelebile ricordo di una persona speciale e sempre gentile. Un uomo d’altri tempi, che negli affetti dei suoi cari, della sua meravigliosa famiglia e nella fede, ha sempre trovato la forza di rialzarsi dopo ogni caduta e lutto, superando tutti gli ostacoli della vita, perché, come diceva sempre ai suoi figli per incoraggiarli, quando li vedeva un po’ tristi e preoccupati, «ragazzi forza, che domani è un altro giorno».

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