Vaccini Fase 2 ecco dove si fanno in Canavese
I punti di somministrazioni di massa sono Castellamonte, Cirié, Cuorgné e Ivrea. Rivarolo esclusa.
Vaccini Fase 2 ecco in Canavese dove sono stati previsti i punti per la somministrazione di massa.
Vaccini Fase 2
Castellamonte, Cuorgné sì; Rivarolo no. Queste le prime indicazioni sulle sedi di vaccinazioni di massa, per la Fase-2, quella aperta alla popolazione, che inizierà il 21 febbraio, dagli over 80, come annunciato dalla Regione Piemonte.
Il piano, ovviamente, è ancora in fase di scrittura ma è lo stesso commissario straordinario dell’Asl To4, Luigi Vercellino, ad anticipare cosa accadrà dalla fine di febbraio, quando l’iniezione anti Covid verrà allargata non solo più alle fasce della società a maggior rischio contagio.
Piano in costruzione
«Il piano è tutto in costruzione - fa sapere il numero della sanità canavesana - e deve prendere in considerazioni diverse variabili nuove, come ade esempio da quanto emanato dall’AIFA, il vaccino AstraZenecha andrà somministrato solo sotto i 55 anni e, pertanto, dovremo rivedere anche il crono programma che avevamo immaginato, visto che la fornitura da quella casa farmaceutica non potrà essere usata su larga scala, ma solo su una fascia ridotta della popolazione». Dunque, se Pfizer e Moderna può essere utilizzato con tutti, AstraZenecha no. Nel frattempo si ragiona anche sul dove effettuare la vaccinazione e in quali luoghi.
«Per la fase due ci sono diverse ipotesi sul tavolo che stiamo perseguendo», spiega sempre Vercellino. «Partendo da una certezza: non li faremo negli ospedali perché vogliamo farli tornare all’attività ordinaria e pertanto le sedi vaccinali le prevederemo all’interno di poliambulatori o nei distretti dell’Asl. Oppure nelle sedi che ci vengono messe a disposizioni dai Comuni e sono diverse le ipotesi» Proprio in queste ore si stanno svolgendo i sopralluoghi per capire se le strutture indicati dai sindaci possono essere idonee allo scopo. Tra queste: Ivrea, Cuorgné, Castellamonte (all’ex ospedale). A queste, poi, se ne aggiungeranno delle altre, in attesa delle linee da seguire. Spazi comunali, comunque, con precise caratteristiche. Devono avere una sala d’attesa ampia per non creare assembramenti. Poi una prima area per l’anamnesi, poi alcuni locali o porzioni di esso per la somministrazione vera e proprio e un ulteriore spaio per far soggiornare le persone dopo l’iniezione per eventuali reazioni. Ovviamente i locali devono avere tutte le attrezzature le caratteristiche per la sicurezza delle persone.
La prevenzione
Vaccini Fase 2 e come diceva il Commissario Vercellino gli ospedali devono tornare ad essere tali anche dal punto di vista della prevenzione, visto che da novembre 2020 a febbraio 2021 il numero delle visiti differite e programmabili hanno toccato quota 11.000 e sono da recuperare. Ma se in estate, per colmare il «vuoto» diagnostico creato dal primo lokcdown era stato il Cup (il centro unico di prenotazione) a contattare tutti coloro a cui era stata rinviata la visita specialistica, questa volta saranno gli utenti a doversi prenotare nuovamente. Così come tutti coloro che vorranno vaccinarsi contro il Covid-19, e non sono tra le categorie protette, devono manifestare l’interesse di volerlo fare attraverso una piattaforma web.
Spazio digitale
«Arianna - spiega il commissario - è lo spazio digitale per la prenotazione dei vaccini. Non siamo ancora alla fase 2, cioè aperta alla popolazione, e anche perché non ci sono arrivate le indicazioni relative su come gestire questa fase. Ma ci stiamo ovviamente già ponendo il problema di come gestire una campagna vaccinale di un numero molto ampio e vasto, che avrà criteri da seguire complicati: dalla natura dei vaccini alla stessa attività di somministrazione, all’interazione con i medici, l’Asl, il personale che rende tutto molto complesso. E proprio per questo abbiamo pensato di dotarci di uno strumento informatico capace di gestire grandi quantità di persone e che consentisse di prenotarsi, secondo i criteri, e apparenza dei vari cluster: sopra gli 80 anni, sotto 55 anni, la residenza. E grazie alla collaborazione già avviata con BioIndustry che aveva già elaborato il software per l’attività domiciliare, su quell’esperienza tecnica abbiamo sviluppato questo nuovo strumento». Che verrà testato a breve, non appena arriveranno i vaccini per la prima fase allargata (ovvero aperta agli ordini professionali).
Le dosi di vaccino
A proposito di rifornimenti, martedì 2 febbraio sono arrivate altre 3510 dosi di vaccino Pfizer (da dividere per i tre hub: Ciriè, Ivrea e Chivasso), mentre per lunedì 8 febbraio sono attese altre 3510 dosi, e poi progressivamente da metà febbraio, dovrebbero di nuovo aumentare ai ritmi stabiliti per poter soddisfare il crono programma, per l’AslTo4, di 504 vaccinazioni al al giorno, ovvero 168 per ciascun hub e concludere la Fase-1. In arrivo anche le primae 400 dosi di Moderna, stoccate ad Ivrea perché lì, ha sede il congelatore che raffredda a -20 gradi, temperatura necessaria per conservare questo tipo di siero. Con il Moderna, però, il richiamo si fa a 28 giorni, mentre con Pfizer a 21. Al 1 febbraio sono state 14.006 le persone vaccinate, tra prima e seconda dose per una percentuale dell’85%.
Maurizio Vermiglio