Violenza sessuale: tre ragazzi denunciati
CASELLE TORINESE - Violenza sessuale. Finisce nel peggiore dei modi la vacanza a Gallipoli di tre diciannovenni residenti tra Caselle e Mappano, che con altri cinque (per ora estranei alla vicenda) hanno diviso per qualche giorno un appartamento nella città salentina ormai diventata tempio della movida italiana.
CASELLE TORINESE - Violenza sessuale. Finisce nel peggiore dei modi la vacanza a Gallipoli di tre diciannovenni residenti tra Caselle e Mappano, che con altri cinque (per ora estranei alla vicenda) hanno diviso per qualche giorno un appartamento nella città salentina ormai diventata tempio della movida italiana.
CASELLE TORINESE - Violenza sessuale. Finisce nel peggiore dei modi la vacanza a Gallipoli di tre diciannovenni residenti tra Caselle e Mappano, che con altri cinque (per ora estranei alla vicenda) hanno diviso per qualche giorno un appartamento nella città salentina ormai diventata tempio della movida italiana. Le accuse, affidate ai carabinieri del Capitano Francesco Battaglia, partono dalla querela presentata da una ragazza residente in provincia di Bergamo, arrivata in ospedale accompagnata, da quanto è emerso, da una pattuglia della Polizia Municipale. Momenti concitati, con dichiarazioni forse non precise al punto che si pensa ad uno stupro di gruppo. Ma gli accertamenti medici, e la querela presentata dalla 19enne agli uomini dell’Arma, permettono di ricostruire una scena grave ma fortunatamente meno drammatica di quanto qualcuno avesse ipotizzato in un primo tempo. Nel suo racconto ai militari, la ragazzina descrive la serata con i coetanei conosciuti in vacanza, serata che precipita quando si trova in balia delle loro mani. Carezze proibite, palpeggiamenti non graditi, una situazione che la spaventa al punto da scappare per chiedere aiuto alla prima pattuglia incontrata per strada. Quella, appunto, della municipale.
A seguire la corsa in ospedale, la visita che esclude lo stupro, la successiva delicatissima deposizione durante la presentazione della querela davanti ai carabinieri del Capitano Battaglia. La ragazza, come detto, ha indicato l’appartamento in cui si sarebbe verificata la violenza e gli otto ragazzi con cui aveva trascorso la serata. Tutti sono stati identificati, ma del gruppo sono stati poi tre (residenti due a Caselle e uno a Mappano) quelli che in seguito alla querela della ragazza dovranno rispondere del reato previsto dall’articolo 609 bis del Codice Penale. Difesi dall’avvocato Luca Laterza, del foro di Lecce, i ragazzi hanno rigettato con forza le accuse mosse dalla ragazza e fatte proprie dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Lecce Carmen Ruggiero, Pm di Turno. Anzi, ad oggi si sarebbero riservati di denunciare la ragazza per calunnia: nessuna violenza, ma solo l’allontanamento della 18enne dal loro appartamento. «Starà al PM decidere se archiviare o andare a processo - spiega l’avvocato Laterza - anche se dagli accertamenti medici effettuati nell’immediatezza e dagli interrogatori dei ragazzi è emersa la verità, diversa da quella denunciata dalla ragazza. Non c’è stata nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente con uno degli otto amici. Poi, la ragazza si è infastidita per essere stata cacciata di casa, ha fermato i vigili trovati poco distante e ha detto di essere stata stuprata. Poi, nei verbali è tornata sui propri passi e ha parlato di palpeggiamenti, anche sei i ragazzi negano di averli fatti. Entro i prossimi tre mesi il PM prenderà le sue decisioni».