Maliarosa: una moto made in Canavese in dono al vincitore del Giro d'Italia
Querio: "Sarà presentata al pubblico il 5 maggio e verrà poi offerta come tributo non solo mio ma di un territorio intero al vincitore del 102º Giro".
Il tributo a un intero territorio. Si chiamerà «Maliarosa» e si tratta di una motocicletta che l’imprenditore canavesano di Colleretto Castelnuovo, Aldo Querio Gianetto, sta ultimando di costruire per celebrare il 102esimo Giro d’Italia e nello specifico la 13° tappa della corsa in Rosa. Una gara che quest’anno transiterà venerdì 24 Maggio proprio dal paese valligiano attraverso Santa Elisabetta a Pian del Lupo dove è posto l’arrivo del trofeo della montagna.
Maliarosa made in Canavese
Nasce Maliarosa. «Da anni lavoro per portare attenzione sul territorio che ho l’onore di amministrare come sindaco di Colleretto e come Presidente dell’Unione Montana Valle Sacra – spiega Gianetto - In questi ultimi mesi sono impegnato per coordinare un insieme di lavori di viabilità necessari per il passaggio del Giro e che la nostra Valle attendeva da anni. Ma prima ancora mi sono impegnato per il mio territorio come libero cittadino e imprenditore, da quando nel lontano 2002 cominciai la mia attività di costruttore di motociclette a Colleretto, il paesino dei miei nonni, dove pochi anni prima mi ero trasferito a vivere e a lavorare, muovendomi da Torino che è, e resta, la mia meravigliosa città natale, la città dei miei studi e il mio riferimento metropolitano. La passione per la meccanica si perde nella memoria che ho della mia infanzia e dal 2002 si concretizza diventando il mio lavoro. Da allora realizzo motociclette artigianali e allestimenti personalizzati su prestigiosi modelli di motociclette. A questo lavoro da cinque anni ho affiancato l’impegno nella pubblica amministrazione, impegno che sovente sconfina e diventa missione».
Tributo di un territorio
Il design della «Maliarosa» si basa sull’idea di realizzare una sintesi di elementi che traggono ispirazione dalle prime motociclette da corsa costruite all’inizio del secolo, all’epoca di fatto molto simili a biciclette con il motore. «Questa scelta nasce dalla volontà di rappresentare nella maniera più pura la vicinanza del mondo delle biciclette da corsa a quello delle motociclette da corsa evidente in quell’epoca pionieristica – aggiunge Querio Gianetto - Principalmente le gare con questo tipo di motociclette si svolgevano in circuiti ovali, realizzati molto spesso in legno, con curve paraboliche al di sopra delle quali erano realizzate delle tribune, dove si accomodavano gli spettatori».
Motocicletta unica
«Tali circuiti vennero battezzati motovelodromi (in Inglese board track). Uno di questi ancora esistente a Torino in Corso Casale, intitolato a Fausto Coppi, e risalente all’inizio del secolo, testimonia l’epoca pionieristica di questo sport anche in Piemonte - chiosa Querio Gianetto - Maliarosa sarà presentata al pubblico il 5 maggio e verrà poi offerta come tributo non solo mio ma di un territorio intero al vincitore del 102º Giro d'Italia. Dal 5 maggio saranno disponibili le immagini sul sito www.maliarosa.it e saranno indicati i luoghi in cui la motocicletta verrà esposta in attesa del passaggio del giro».