A Castelnuovo Nigra l'emozione del presepe vivente ha attirato moltissimi visitatori
I quadri sono stati ambientati con dovizia di bellissimi antichi strumenti, manufatti e attrezzi di lavoro nell’antica Via Maestra
A Castelnuovo Nigra l'emozione del presepe vivente ha attirato moltissimi visitatori.
Presepe vivente a Castelnuovo Nigra
Forse non tutti sanno che Castelnuovo Nigra è il Paese dei Presepi, quelli di ceramica e di terracotta, ma storicamente anche di quelli viventi. È una tradizione secolare che qui ha radici profonde tanto che ce ne parla il nostro illustrissimo concittadino Costantino Nigra, nel suo libro "Il Natale in Canavese" del 1894, leggiamo: “L'antica tradizione delle rappresentazioni popolari non è un fenomeno speciale a questi luoghi e a queste popolazioni.” (...) “Il Natale è un'egloga destinata alla rappresentazione, redatta in versi per lo più settenarii ed endecasillabi, con qualche rima. Ha per argomento la gita dei pastori a Betlemme, la loro adorazione al presepio e le loro offerte a Gesù bambino. Nella sua struttura originaria, i personaggi della rappresentazione sono soltanto dodici, cioè undici pastori e un angelo, I pastori vanno di notte a Betlemme, guidati da uno di loro, Melibeo, il quale annunzia ad essi la nascita del Messia. Sono incontrati da un angelo che li conduce alla capanna dove è nato Gesù. Dopo un dialogo fra l'angelo e i pastori, questi presentano le loro offerte, e quindi se ne ritornano per annunziare il grande evento. Ecco i nomi di ciascuno di essi, accompagnali dall'indicazione della propria offerta: Montano porta un agnello, Alceste due colombe, Silvio il butirro, Menalca l'uva, Evandro il latte, Volpino il miele, Tigrane due tortore, Tltlro i pomi, Melibeo le fascie e i panni, Polibeo le uova, Mirteo due polli".
Successo di pubblico
È stata una serata nebbiosa quella del 24 dicembre del 2022, nebbia che non ha però disturbato né i figuranti né i numerosi visitatori giunti per vedere le scene degli antichi mestieri svolti fin dalla notte dei tempi dai nostri antenati. Nell’atmosfera ovattata dalla bruma serale è stato inscenato un emozionante Presepe Vivente con grande partecipazione dei cittadini, degli amici del paese e delle associazioni locali (Proloco, Amici della montagna, Gruppo Alpini, Centro Studi Valle Sacra, Canapisium) e con il patrocinio e l’organizzazione del Comune.
L'allestimento
È stato animato da numerosi quadri, con ambientazioni che vanno dalle osterie e a seguire il “Ciavatin", le "Lavandere", le "Filoire", la "Burera", le "Pastisere", il "Frè", il "Mulitta", il posto di "Censimento", la “Drogheria colonial", il "Negozio delle stoffe", i "Quadri di famiglia", i "Pastori" i “Musicant” e “Magna Rina”. I narratori non hanno mancato di offrire una gradevole sottolineatura di ogni quadro con parole di pace e solidarietà ispirate dal Vangelo e da testi di importanti scrittori e poeti. I quadri sono stati ambientati con dovizia di bellissimi antichi strumenti, manufatti e attrezzi di lavoro nell’antica Via Maestra, oggi via Giovanni Croce, ricca di suggestivi angoli e caratteristici passaggi coperti che paiono fermi nel tempo e tra le caratteristiche case in pietra e legno.
Intrattenimento
Non sono mancate deliziose bevande calde preparate dalla Proloco, gli Amici della montagna e gli Alpini, in particolare la cioccolata, lo zabaione e il vin brulé! Pregiati ospiti di questa edizione sono stati gli amici della Legio Adamantina dell’Associazione “Il diamante” che ha portato una decina di rievocatori a far rivivere la Decima Legione Imperiale con tanto di accampamento e militi inperfetto abbigliamento da legionari romani di età imperiale. Bellissimi gli abitirealizzati artigianalmente e con rigore filologico, riflesso della grande passione perla storia della Roma antica.
Poco prima della mezzanotte, si è poi svolta la processione della Madonna, San Giuseppe e l'asinello (preceduti da un amabile ed apprezzato gruppo di angioletti) verso la chiesa dove sono stati accolti dalle armoniose voci dei Piccoli Cantori Salesi. La Messa Solenne è stata celebrata da Don Gianni Malberti e cantata e suonata dalla Cantoria Parrocchiale diretta dal Maestro Andrea Rolando. Un dolce saluto a base di cioccolata calda e panettone ha concluso una magica serata con l’”arvedse” al prossimo Natale.