Carro allegorico in ricordo di Ale grazie al gruppo I Dasbela

Una bella iniziativa che spinge varie persone, ogni anno, ad inventarsi qualcosa di nuovo.

Carro allegorico in ricordo di Ale grazie al gruppo I Dasbela
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Carro allegorico in ricordo di Alessandro Paglia, bella iniziativa del gruppo canavesano I Dasbela.

Carro allegorico in ricordo di Ale

«Ale, il tuo sogno continua...». E’ questa frase, un vero e proprio «mantra» per chi ha dato vita a un «progetto» speciale. Una bella iniziativa che spinge varie persone, ogni anno, ad inventarsi qualcosa di nuovo. A creare carri allegorici quindi che vanno ben al di là del «semplice» mezzo per partecipare ad un Carnevale. Perché, prima di tutto, ciò che lo staff del gruppo «I Dasbela» sta facendo è ricordare nel migliore dei modi con un carro allegorico ad hoc un amico (Alessandro Paglia, per al precisione) che è venuto a mancare troppo presto.

Gruppo I Dasbela

«E’ un modo per onorare una persona eccezionale, che amava la vita, divertirsi e stare con le persone che gli volevano bene. - racconta Luciana di Forno, che insieme a Claudio, a Franca, Fabrizio ed ai genitori di Ale hanno dato vita all'iniziativa. "Da sei anni a questa parte, realizzando il carro e partecipando alle sfilate con tanto entusiasmo ed allegria, ma sempre con nei cuori e nella mente il suo ricordo, cerchiamo di onorarlo al meglio». Partito nel 2012 con un carro allegorico dedicato addirittura al Papa, il gruppo di manifestazioni (e di chilometri...) ne ha macinati tanti, quindi. Mettendoci passione. Ma pure parecchio sudore e fatica.

Passione e bravura

Perché dietro alla realizzazione di un carro allegorico come quello che stanno portando in giro adesso (dal titolo «Il mondo dei trans...genici») nei principali Carnevali del Canavese e del Torinese ci sono davvero tante ore ed impegno. «E’ vero, ma quando nel 2018 vedi la bellezza di 100 persone che animano il gruppo, tutto questo passa in secondo piano. E poi, noi siamo davvero contenti di poter fare la cosa che ad Alessandro piaceva tanto. Da lassù infatti sicuramente gli strappiamo un sorrido di approvazione».

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