Dino Bono: da Castellamonte a Roma per aiutare i lavoratori dello spettacolo
Il canavesano ha partecipato alla manifestazione che si è tenuta a Roma il 17 aprile.
Dino Bono: da Castellamonte a Roma per aiutare i lavoratori dello spettacolo. Il canavesano ha partecipato alla manifestazione che si è tenuta a Roma il 17 aprile.
Dino Bono
Il periodo non è dei migliori, ma Dino Bono non resta con le mani in mano. Un aiuto concreto per chi sta attraversando un momento difficile dovuto alle conseguenze della crisi da Covid-19. Nello scorso week-end a Roma, in piazza del Popolo, sono stati posizionati oltre 1.000 bauli per riporre strumenti musicali e attrezzi per il palcoscenico. A fianco ad ognuno c’era un operatore del settore dello spettacolo, vestito di nero con una maschera di plastica nera che ricopre tutto il volto. Teatro, cinema e musica, i lavoratori del mondo dello spettacolo, fermi da un anno a causa della pandemia, hanno fatto sentire la loro voce. Accanto a loro anche molti artisti come Daniele Silvestri, Max Gazzè, Fiorella Mannoia, Emma Marrone, Alessandra Amoroso, Brunori Sas, Manuel Agnelli, Diodato.
La manifestazione a Roma
A Roma, a partecipare al pacifico sit-in di protesta, c’era anche un po’ di Canavese grazie al castellamontese, Dino Bono, titolare dal 1990 dell’agenzia Fanshopping Merchandising. Lo stimato canavesano è da anni attivo per la realizzazione del merchandising ufficiale di molti artisti del panorama musicale italiano tra i quali Eros Ramazzotti, Zucchero, Cremonini, Il Volo, Ludovico Einaudi. Bono e la moglie, Ivana Angiono, non solo sono stati nella Capitale lo scorso 17 aprile, ma hanno anche promosso un’importante iniziativa solidale per dare una mano, citando una celebre frase di una canzone di Ligabue, a «quelli là, quelli tra palco e realtà».
Quelli tra palco e realtà
«L’idea mi è venuta proprio dal testo del brano di Ligabue – racconta Dino Bono – Ho contattato lui, Piero Pelù e Gianna Nannini. Grazie alla Warner Chappell, abbiamo realizzato tre originali magliette con stampate alcune strofe delle loro canzoni. E’ una linea unica legata all’associazione Bauli in piazza. Il ricavato dalla vendita delle t-shirt, attraverso il sito ufficiale di Bauli in Piazza – We Make Events Italia, andrà al sodalizio e soprattutto alle famiglie dei lavoratori del mondo dello spettacolo». Si tratta di un settore in enorme difficoltà come sottolinea Dino: «Sono stati i primi a chiudere e saranno gli ultimi a riaprire. Sono stati dimenticati da tutti. Senza questi tecnici, operatori, camionisti i grandi concerti non ci sarebbero e neanche i grandi artisti. Molti di loro alla ripresa non ci saranno più perché sono stati costretti a cambiare impiego. Io, rispetto a loro, occupandomi di merchandising sono un privilegiato perché ho continuato a lavorare anche in questi mesi difficili, ma proprio perché li conosco bene ho deciso di fare qualcosa per aiutare loro e le loro famiglie. Nel frattempo, speriamo che con iniziative come quella di Roma il Governo, che finora proprio non li ha visti, si accorga di loro e li aiuti a riprendere le loro attività»