Leini

Festival di Sanremo il post del sindaco a Willie Peyote

A vincere I Maneskin con la travolgente Zitti e buoni vincono a sorpresa il 71° Festival di Sanremo, stravolgendo ogni pronostico. 

Festival di Sanremo il post del sindaco a Willie Peyote
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Festival di Sanremo il post del sindaco del sindaco Renato Pittalis a Willie Peyote durante la diretta della finalissima della 71esima edizione.

Festival di Sanremo il post del sindacodel sindaco

"Forza Willie Peyote. Siamo già fieri di te, e non da questo Festival di Sanremo, ma questa sera tiferemo più che mai".

Così il primo cittadino di Leini postava sui social, mentre scorrevano gli artisti sull'Ariston, e in particolare aveva occhi solo su Guglielmo Bruno alias Willie Peyote; e con lui, tutta la città. Perché il rapper e cantautore leinicese, nipote del vicesindaco Cristina Bruno, è cresciuto a pane e musica in via Volpiano, prima di migrare a Torino. I primi passi li ha compiuti ascoltando e seguendo papà Oscar, batterista degli Statuto e di altri celebri gruppi nazionali. Alla rassegna musicale, in scena su Rai 1 da martedì 2 a sabato 6 marzo, presenterà il suo ultimo brano: Mai dire mai (la locura). Una canzone ballabile ma che è anche una critica alla realtà sociale nazionale durante la pandemia. Nella serata dei duetti avrà modo di esibirsi con uno dei suoi idoli, soprattutto per le sue capacità di scrittura: Samuele Bersani. Insieme intoneranno una delle poesie musicate tra le più raffinate del panorama musicale italiano: “Giudizi universali”.

L'outsider

Gli addetti ai lavori lo indicavano come uno dei giovani talenti con maggiori chance di vincere la 71ª edizione del Festival della canzone italiana. Essere l'outsider è stata un'opportunità per mettersi in mostra e per essere considerato un vero big tra i big, nonostante i soli 35 anni.  «Il maestro – dice Willie Peyote, commentando la notizia – ha accettato di farmi questo regalo e io sono felice come un pupo». Ma Sanremo sarà solo una delle tappe di un percorso di successo iniziato anni fa. Laureato in Scienze Politiche, sfegatato granata, dopo aver sperimentato il rock e il punk ha trovato nel rap la sua espressione artistica più congeniale.

Dico ciò che penso

«La cosa più bella – ha detto in un’intervista in rete – è che la gente mi applaude per dire ciò che voglio e ciò che penso». I testi delle canzoni sono tutto affare suo. Le musiche le condivide con i componenti della sua band. Sul palco di mezz’Italia si è sempre presentato con loro, con la sua “orchestra” perché la sua musica è un raffinato crogiolo dove i confini tra un genere e l’altro sono solo una barriera concettuale. Tra le sue note e le strofe c’è la denuncia sociale, l’intelligenza dell’autoironia e la sapienza di saper parlare alle nuove generazioni senza essere banale, gretto o sciatto. Una scrittura graffiante, a volte anticonformista, in continua evoluzione, capace di trattare argomenti diversi, che arriva diretta, senza filtri. A ispirarlo nel suo percorso creativo sono stati cantautori nazionali come Francesco Guccini, Luigi Tenco, Daniele Silvestri, Giorgio Gaber fino a Samuele Bersani stesso.

Il primo album

Dal 2004 musicalmente attivo, nel 2011 ha pubblicato il suo primo album solista: “Manuale del giovane nichilista”. Due anni dopo, nel 2013, fa uscire: “Non è il mio genere, il genere umano”. Anche in quest’album c’è il germe della sua visione nichilista dell’uomo. Nel 2015 pubblica “Educazione sabauda”, il disco che lo impone tra i migliori cantautori italiani. Particolare attenzione ha suscitato, tra apprezzamenti e critiche, la canzone “Io non sono razzista ma...”, contenuta nell'album. Anche le emittenti nazionali si accorgono di lui e dopo aver partecipato alle Iene, a Che tempo che fa e A quelli che il calcio, Willie Peyote conquista un ampio consenso di pubblico, anche al di fuori della cerchia dei più giovani. Nel 2019 ha pubblicato il nuovo singolo “La tua futura ex moglie”, che ha anticipato il suo quinto album da titolo: “Iodegradabile”. Dopo la cancellazione di quasi tutte le tappe del suo tour, nel novembre 2020 ha pubblicato “La depressione è un periodo dell'anno”, singolo che racconta con amarezza e lucidità il periodo di difficoltà dovuto al Covid-19. Ora è il momento del suo grande salto nel gotha della musica, con il debutto come concorrente (favorito) nella sezione big al Festival di Sanremo.

La cronaca dell'ultima serata

Come raccontano i nostri colleghi de La Riviera
https://primalariviera.it/spettacolo/contro-ogni-pronostico-i-maneskin-82-anni-in-quattro-vincono-il-71-festival-di-sanremo/ la cronaca della finalissima.

I giovanissimi Maneskin con la travolgente Zitti e buoni vincono a sorpresa il 71° Festival di Sanremo, stravolgendo ogni pronostico.  Il televo alla fine ha premiato loro contrapposti a Ermal Meta (Un milione di cose da dirti), giunto terzo, e soprattutto alla coppia che veniva data da settimane favorita per il successo finale Francesca Michielin  e Fedez con Chiamami per nome.

I Maneskin, formatisi a Roma nel 2015, età media appena superiore ai 20 anni, sono composti da Damiano David, Victoria De Angelis, Thomas Raggi e Ethan Torchio. La notorietà l’hanno raggiunta tre anni fa piazzandosi secondi a X Factor 2017. Maneskin, in danese, significa chiaro di luna, hanno precisato gli stessi componenti del gruppo, che alla lettura del verdetto da parte di Amadeus sono letteralmente esplosi di gioia, senza riuscire a trattenere le lacrime per una vittoria totalmente inaspettata. Hanno tutti 20 anni tranne Damiano che ne ha comunque appena 22.

Detto del podio finale, ecco la classifica dal quarto posto in giù.

4°  Colapesce-Dimartino (Musica leggerissima)

5° Irama (La genesi del tuo colore)

6° Willie Peyote (Mai dire mai- La locura)

7° Annalisa (Dieci)

8° Madame (Voce)

9° Orietta Berti (Quando ti sei innamorato)

10° Arisa (Potevi fare di più)

11° La Rappresentante di lista (Amare)

12° Extraliscio e Davide Toffolo (Bianca luce nera)

13° Lo Stato sociale (Combat pop)

14° Noemi (Glicine)

15° Malika Ayane (Ti piaci così)

16° Fulminacci (Santa Marinella)

17° Max Gazzè (Il farmacista)

18° Fasma (Parlami)

19° Gaia (Cuore amaro)

20° Coma_cose (Fiamme negli occhi)

21° Ghemon (Momento perfetto)

22° Francesco Renga (Quando trovo te)

23° Gio Evan (Arnica)

24° Bugo (E invece sì)

25° Aiello (Ora)

26° Random (Torno a te)

Gli altri premi del 71° Festival di Sanremo

Premio della critica Mia Martini a Willie Peyote, sesto nella classifica finale

Premio Sala Stampa Lucio Dalla a Colapesce-Dimartino

Premio Sergio Bardotti per il miglior testo dalla commissione musicale a Madame

Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione assegnato dall’orchestra a Ermal Meta

Il sindaco Alberto Biancheri, in coro con Amadeus ha detto un liberatorio “Ce l’abbiamo fatta” e aggiunto che “E’ stato un festival difficile, un ringraziamento a tutti quelli che hanno lavorato dentro e fuori l’Ariston per la sicurezza e all’Orchestra e alla Sinfonica di Sanremo”.

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