Strambino

Grande partecipazione alla tavola rotonda promossa dal Cissac

Grande partecipazione alla tavola rotonda promossa dal Cissac
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"Pratiche educative, convivenza, genitorialità" è stato il tema della tavola rotonda organizzata a Strambino dal Cissac di Caluso

Come favorire l'accoglienza e la solidarietà

Una sessantina di persone tra cittadini, famiglie e docenti  hanno partecipato alla tavola rotonda che si è svolta il 3 ottobre scorso in occasione della Giornata della Memoria e dell'Accoglienza, ricorrenza istituita nel 2016 per ricordare e commemorare tutte le vittime dell'immigrazione e promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà. L'evento è stato realizzato nell'ambito delle iniziative promosse dal progetto Snodi di Prossimità del Consorzio Cissac Caluso. Tra i tanti argomenti affrontati anche il tema di come favorire l'inclusione scolastica dei bambini e adolescenti di origine straniera.

Una giornata per riflettere sul tema dell'inclusività

In apertura Reginaldo Palermo, dell'associazione Gessetti Colorati, ha ricordato come già nel 1190 una circolare del Ministero dell'Istruzione indicava come non sufficienti le pratiche dell'accoglienza e della tolleranza. "Era già allora importante il tema della convivenza". Sulla differenza tra coesistenza e convivenza è stato incentrato l'intervento di Francesco Remotti, antropologo culturale, docente all'Università di Torino. "Nei rapporti ci si può ignorare, oppure può esserci coesistenza o ancora convivenza. Per coesistenza di intende essere accanto agli altri ma con una barriera, un confine. La coesistenza di basa su alcuni valori importanti: il rispetto, la tolleranza innanzitutto. L'altra possibilità è la convivenza, un coinvolgimento reciproco nelle esperienze e nei programmi di vita". A chiedersi che tipo di accoglienza stiamo dando è stato Matteo Carlomagno, operatore sociale della cooperativa Liberitutti. "La relazione con l'altro è centrale. Occorre riconoscere l'altro, ma al contempo bisogna superare quella logica individuale sulla quale sono costruiti i servizi. E' un paradigma datato: concentrandosi sull'individuo si perde la visione sociale".

Si è parlato anche di genitorialità

Nell'intervento di Cristina Zavaroni, antropologa, e Stefania Barzon, etnopsicologa e psicoterapeuta, della Fondazione Mamre, è stato affrontato il tema della genitorialità. "Le famiglie guardano al proprio interno - ha detto Zavaroni - ma occorrerebbe invece interrogarsi su come le famiglie possano stare in uno spazio comune. E' venuto meno un tessuto comune, mancano gli spazi in cui i ragazzi possono stare per rendere possibile la convivenza. Serve un contesto in cui i bambini e i ragazzi si possono riconoscere". Secondo Barzon "ai genitori si chiede di essere dei supereroi, ma uno dei gravi problemi di oggi è il livello socio-economico. Ci sono tante famiglie che non riescono a stare dietro alle esigenze,  allo standard che viene richiesto ad esempio a scuola, che oggi prevede materiale costosissimo". E poi l'allarme su internet: "C'è un gap generazionale tra genitori e figli. Padri e madri non si rendono conto dei pericoli della rete".

 

 

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