"La Memoria Viva" torna a Cracovia con la mostra “Memoria Storica e Culturale del Canavese”

Le nostre radici, la nostra terra o i nostri alberi diventano arte...

"La Memoria Viva" torna a Cracovia con la mostra “Memoria Storica e Culturale del Canavese”
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"La Memoria Viva" a Cracovia con una Mostra della “Memoria Storica e Culturale del Canavese”, che racconta le nostre radici, la nostra terra o i nostri alberi che diventano arte.

"La Memoria Viva"

Ad un anno dalla presentazione ufficiale del progetto La Memoria Viva torna all’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia e lo fa con una Mostra che aprirà i battenti venerdì 6 dicembre 2019 e rimarrà aperta fino a lunedì 27 gennaio 2020. La Memoria Viva è un progetto che si rivolge ai giovani e che ai giovani chiede di analizzare la vita nei decenni che hanno preceduto le tragedie e le barbarie anche recenti o attuali della storia, per capire se ci sono analogie, se ci sono segnali, se è possibile capire in anticipo quando si sta per imboccare una strada senza ritorno.

“Memoria Storica e Culturale del Canavese”

"Una Mostra della “Memoria Storica e Culturale del Canavese”, che racconta le nostre radici, la nostra terra o i nostri alberi che diventano arte, la manualità rappresentata dal lavoro del rame, la capacità di andare verso il futuro con l’Olivetti o la Fiat, la cultura popolare da raccogliere e rileggere, anche nei piccoli gesti quotidiani, perché la Memoria è Viva se sappiamo scegliere il nostro futuro senza farcelo imporre, e se lo facciamo ricordandoci sempre bene chi siamo e da dove veniamo" spiegano dall'Associazione.

Uno spazio è ovviamente dedicato al progetto “La Memoria Viva”, che nel frattempo è cresciuto tanto che è stato necessario dargli una forma giuridica con la nascita dell’Associazione “La Memoria Viva – Umanità senza confini”.

I segnali

Nella fase di messa a punto del progetto i giovani hanno individuato almeno tre segnali ricorrenti:

  • L’abbandono delle proprie radici (per andare verso una società omologata agli stereotipi imposti dal mercato);
  • L’insorgere della cultura dello straniero (dazi suoi prodotti esteri, restrizioni sull’accesso al lavoro o ai servizi, leggi apposite per differenti trattamenti tra indigeni e stranieri);
  • L’indifferenza e la non presa di posizione, ben espressa dalla riflessione di un ragazzo che ha scritto: “Chi fra due contendenti prende una posizione, ha un alleato e un nemico, che non lo fa non ha nessun alleato e due nemici”.
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