Cuorgné

Lino Grignolio l'ultimo dei bohemien del Canavese

La mostra resterà aperta fino alla fine di gennaio 2024, voluta dal sindaco Giovanna Cresto e organizzata da Marco Cima, direttore del Polo Museale del Canavese e presidente del Lions Club Canavese Centro.

Lino Grignolio l'ultimo dei bohemien del Canavese
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Lino Grignolio l'ultimo dei bohemien del Canavese alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea del Canavese di Cuorgnè si è inaugurata la sua retrospettiva.

Lino Grignolio l'ultimo dei bohemien

Alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea del Canavese di Cuorgnè si è inaugurata la Retrospettiva del pittore Lino Grignolio morto cinquant’anni fa a soli 46 anni. Fu allievo di Felice Casorati e nella vita privata fu uno degli ultimi bohemien nel vero senso della parola, poiché visse un’esperienza artistica appartata che gli riservò ben poche soddisfazioni sul piano economico. Si distinse in particolare quale paesaggista, ritraendo Cuorgnè e i suoi dintorni, con una predilezione particolare per Alpette, che offriva singolari cannocchiali di v7isuale sulle montagne dell’Orco. Anche sul piano stilistico rimase un solitario, attingendo più alle esperienze ottocentiste che ai movimenti d’avanguardia del Novecento.

La sua "cifra"

Nelle vedute dal Nèro e in alcune composizioni tratte dalla quotidianità, come il gioco delle bocce o la partita a carte s’intravede con una certa chiarezza la poetica di Cézanne, mentre altre opere montane dell’alta valle Orco o delle Alpi Svizzere, che conobbe soltanto indirettamente, sembra d’intravedere esercizi di scomposizione delle forme attinta dalle esperienze cubiste. In questi casi i profili delle montagne e i riflessi sull’acqua sembrano ondeggiare in una sorta di caleidoscopio luminoso instabile, capace di attribuire alla figurazione una vibrazione insolita che cattura l’osservatore conducendolo attraverso la narrazione del paesaggio. Queste sintassi figurative della narrazione grignoliana sono una conquista artistica che va rimarcata come innovativa, nonostante emergano su un numero limitato di opere e ciò sembra confermare la singolare ritrosia del pittore che non partecipò ai movimenti e ai cenacoli del secondo Dopoguerra, singolarmente attivi e forieri di innovazioni estetiche.

L'impegno di Marco Cima

Nella realizzazione della mostra, che resterà aperta fino alla fine di gennaio 2024, fortemente voluta dal sindaco Giovanna Cresto, si è impegnato in prima persona Marco Cima, direttore del Polo Museale del Canavese e presidente del Lions Club Canavese Centro, avvalendosi della collaborazione di Giovanni Bertotti presidente del Corsac. La mostra è accompagnata da un catalogo che si può ottenere gratuitamente scaricandola dalla piattaforma SpaceMuseum sviluppata dal Polo Museale che trasforma lo smartphone in una comoda audioguida museale.

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