Olivetti in Israele, una mostra a Holon sulla storia del marchio che ha rivoluzionato la storia
In mostra presso la Galleria Vitrina – HIT Istituto Tecnologico dal 16 febbraio al 2 maggio 2023
Olivetti in Israele, una mostra a Holon sulla storia del marchio che ha rivoluzionato la storia dal 16 febbraio al 2 maggio 2023.
Olivetti in Israele
La storia e la cultura Olivetti in mostra presso la Galleria Vitrina – HIT Istituto Tecnologico di Holon, nel distretto di Tel Aviv, dal 16 febbraio al 2 maggio 2023, curatore e coordinatore Ivry Baumgarten, curatrice della Galleria Vitrina – HIT Istituto Tecnologico di Holon la dottoressa Dalia Manor.
La mostra Olivetti - Non solo macchine da scrivere si concentra sulla storia di uno dei marchi industriali di successo del Novecento, nota soprattutto per le sue macchine da scrivere che rivoluzionarono il campo della comunicazione, del lavoro manageriale e d'ufficio. Azienda leader dell'industria tecnologica italiana, la Olivetti si è distinta per le innovazioni radicali apportate a design di prodotto, architettura e pubblicità, ma anche per aver aperto a considerazioni culturali ed estetiche ogni fase della progettazione e della produzione e per l’attenzione rivolta alle questioni sociali e ambientali in tutte le aree della sua attività.
Non solo macchine da scrivere
Oltre ai prodotti iconici Olivetti, macchine per scrivere, macchine da calcolo e persino i primi computer, l’interesse della mostra si estende all’innovativo impianto pubblicitario e grafico olivettiano, attraverso numerosi manifesti, annunci e spot pubblicitari firmati dai più famosi designer italiani. Altre sezioni della mostra sono dedicate all’evoluzione del logo Olivetti, ai diversi caratteri, anche arabi ed ebraici, progettati per le macchine per scrivere, fino ai negozi storici Olivetti, in Italia e nel mondo.
Le icone
Tra gli oggetti esposti troviamo, per la prima volta in Israele, alcune macchine da scrivere portatili come la MP1, la prima prodotta dall’azienda nel 1932 su progetto di Riccardo Levi e design di Aldo e Adriano Magnelli; la Studio 42 del 1935, progettata e disegnata dal gruppo di designer composto da Ottavio Luzzati, Luigi Figini, Gino Pollini e Xanti Schawinsky; e la mitica Lettera 22, progettata nel 1950 da Giuseppe Beccio e disegnata da Marcello Nizzoli, entrata nelle collezioni permanenti del MoMA di New York e premiata con il Compasso d’Oro nel 1954. Accanto alle macchine da scrivere trovano posto in mostra anche alcune macchine da calcolo, tra cui la calcolatrice elettromeccanica scrivente Divisumma 24, progettata da Natale Capellaro e disegnata da Marcello Nizzoli nel 1956, e la Summa 19, disegnata nel 1969 da Ettore Sottsass jr. e Hans von Klier, vincitrice del premio Compasso d’Oro nel 1970. Non mancano poi i primi computer Olivetti, tra cui il famoso M24, personal computer disegnato da Ettore Sottsass jr. nel 1984, e Quaderno, computer portatile disegnato da Mario Bellini nel 1992 e vincitore nello stesso anno del premio SMAU Industrial Design.
I manifesti
Tra i manifesti, troviamo la celeberrima pubblicità disegnata nel 1912 da Teodoro Wolf Ferrari, pittore veneziano, per il primo modello Olivetti di macchina per scrivere standard, la M1, progettata da Camillo Olivetti e presentata al pubblico nel 1911. Lo affiancano numerosi altri manifesti molto noti al pubblico, come quello realizzato nel 1935 da Xanti Schawinsky, dedicato alla macchina per scrivere portatile MP1; oppure i famosi poster pubblicitari disegnati negli anni ’50 da Giovanni Pintori, dedicati alla Lettera 22. Non mancano poi alcuni video pubblicitari che hanno come protagonista la macchina per scrivere portatile Valentine o il personal computer M24.
I designer più famosi
Questa mostra è anche un'occasione per conoscere alcuni dei più famosi designer italiani, tra cui Giovanni Pintori ed Ettore Sottsass, che prestarono il loro talento all'azienda. L’incontro tra Giovanni Pintori e la Olivetti avvenne nel 1936, quando Adriano Olivetti lo invitò a partecipare alla preparazione delle tavole del Piano Regolatore della Valle d'Aosta, ideato dallo stesso Olivetti. L’anno successivo Giovanni Pintori avrebbe iniziato a lavorare in quello che sarebbe rimasto il suo settore per tutta la durata della sua permanenza in Olivetti: l’Ufficio Tecnico della Pubblicità, di cui nel 1950 divenne direttore artistico, iniziando il periodo più fertile della sua collaborazione all’interno dell’azienda. In questa fase realizzò campagne pubblicitarie per le macchine per scrivere Lexikon 80 e Lettera 22 e per le calcolatrici Divisumma 24 e Tetractys. Il suo design e la sua comunicazione fecero il giro del mondo, comparendo anche su testate internazionali come Fortune, Graphic Design e Horizon. Ettore Sottsass jr., architetto e designer, intellettuale e pittore, iniziò la sua collaborazione con la Olivetti nel 1958 e come primo incarico si ritrovò a dover “dare una forma” all’Elea 9000, il primo elaboratore elettronico progettato e prodotto in Italia. Dopo alcuni mesi di riflessione, Sottsass propose un design nuovo ed eccellente che venne premiato nel 1959 con il Compasso d’Oro, il primo dei tanti riconoscimenti che avrebbero ottenuto i prodotti Olivetti da lui disegnati. Per l’azienda, Sottsass, con i suoi collaboratori o associati, progettò nell’arco di vent’anni più di 50 prodotti: computer, sistemi e terminali, macchine da calcolo, telescriventi, mobili per ufficio.
Citta industriale del XX secolo
Una sezione speciale della mostra è dedicata infine alla città industriale e alla vita culturale e sociale dei dipendenti dell'azienda di “Ivrea città industriale del XX secolo" iscritta nel 2018 nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
La Olivetti si è distinta sempre per l’obiettivo di una fabbrica che fosse a misura d’uomo e dove l’impresa è cultura. Già nel 1909, a solo un anno dalla nascita della Società, i lavoratori potevano godere della prima mutua aziendale. Ma è tra gli anni ’50 e ’70 che l’articolato sistema dei servizi sociali della Olivetti raggiunge la maggiore estensione e si sviluppa in sei principali aree di intervento: assistenza maternità e infanzia (asili, colonie estive, maternità pagata), assistenza sanitaria (assistenza in fabbrica per gli infortuni, ambulatorio per lavoratori e relative famiglie), assistenza sociale (interventi in caso di ambientamento di nuovi assunti, difficoltà di tipo economico-sociale), istruzione professionale (Centro Formazione Meccanici, corsi serali, Istituto Tecnico), servizi culturali (Centro Culturale Olivetti, biblioteche di fabbrica), gestioni varie (servizi di mensa, di trasporto e per l’abitazione). In ambito culturale, l’azienda organizzava mostre, dibattiti, concerti, spettacoli destinati ai lavoratori, ma aperti a tutta la cittadinanza. Allo stesso tempo promuoveva la pubblicazione di riviste e il restauro di alcune opere di fama internazionale (come l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci e i Cavalli della Basilica di San Marco a Venezia), organizzando poi mostre in tutto il mon
La mostra è il risultato della collaborazione tra l’Ambasciata d’Italia e l'Istituto Italiano di Cultura di Tel Aviv, la Vitrina Gallery, HIT Holon Institute of Technology, l’Associazione Archivio Storico Olivetti.