Storico Carnevale di Ivrea: 51 carri da getto protagonisti il 24 febbraio

Schierati all’inquadramento a partire dalle ore 9,45 in corso Massimo d’Azeglio, i carri sfileranno in tutto il loro splendore la mattina del 24 febbraio.

Storico Carnevale di Ivrea: 51 carri da getto protagonisti il 24 febbraio
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Storico Carnevale di Ivrea. I carri da getto protagonisti il 24 febbraio, penultima domenica di Carnevale.

Storico Carnevale di Ivrea

Sono 51 quest’anno i carri che parteciperanno alla edizione 2019 dello Storico Carnevale di Ivrea: 32 pariglie e 19 tiri a quattro. Schierati all’inquadramento a partire dalle ore 9,45 in corso Massimo d’Azeglio, i carri sfileranno in tutto il loro splendore la mattina del 24 febbraio nelle vie del centro e verranno presentati ufficialmente. Al vaglio la qualità e la bellezza dei finimenti, la bellezza del cavallo e la capacità dei cavallanti: elementi valutati dai giudici con un punteggio che concorre a decretare la classifica generale per la premiazione dei Carri da Getto.  A differenza degli aranceri a piedi, gli aranceri sui carri indossano una divisa composta di una maschera di cuoio (con grate o plexiglass davanti agli occhi) e di un’imbottitura sul busto. Ogni Carro da getto, indipendentemente dal fatto che sia una pariglia o un tiro a quattro, prevede la presenza di un Cavallante e del Capocarro, colui che cura l’organizzazione e la gestione del carro e degli aranceri.

Cavallanti

Il cavallante dello Storico Carnevale di Ivrea non è solo un allevatore appassionato ed un abile conduttore di attacchi a due o a quattro cavalli, ma appartiene ad un mondo unico, tutto da scoprire, ricco di segreti tramandati da generazioni e testimoniati anche dai raffinati finimenti e dall’incedere elegante degli splendidi cavalli utilizzati per gli attacchi dei carri da getto. Non solo l’ardore in battaglia e la correttezza nel tiro, ma anche la qualità degli allestimenti e i finimenti dei cavalli sono elementi che concorrono a definire le classifiche finali. Questa cura e questa attenzione per i cavalli sono di lunga tradizione nel Canavese e si devono soprattutto alla storia di Ivrea e al suo legame speciale con questi eleganti quadrupedi. I cavalli sono infatti da sempre oggetto di grande riguardo in città; ne è conferma lo stesso nome latino della città Eporedia, che sembra derivare da Ypporegia, dal greco ippos (cavallo) e dal gallico reda (carro) a indicare una stazione di carri equestri.

Evento atteso

Ivrea era infatti una città romana all’imbocco della Via delle Galle, sede di una stazione di posta per il rifornimento e il cambio di questi animali. Anche la Fiera dei Cavalli di San Savino, seconda in Italia solo a quella di Verona, testimonia questo rapporto speciale. E naturalmente i cavalli sono una componente fondamentale anche per il Carnevale, in cui sono protagonisti sia nel Corteo Storico che in Battaglia. I finimenti utilizzati hanno subito notevoli evoluzioni nel tempo portando a un continuo miglioramento di qualità e immagine. Se cinquant’anni fa i cavalli erano utilizzati nei lavori di campagna e venivano riuniti solo negli ultimi giorni prima della Battaglia, ora vengono usati esclusivamente per manifestazioni equestri e sfilate. I finimenti di stile inglese, invece, un tempo erano oggetto di continue riparazioni per coprire gli strappi, mentre oggi sono di recente produzione e in qualche caso addirittura nuovi, fatti fare per l’occasione.

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