Tra arte e sociale una mostra del sindacato
Nella ex chiesa della Santissima Trinità l'esposizione itinerante della Cgil «Svelare il Presente - Arte e impegno sociale».
Tra arte e sociale una mostra del sindacato inaugurata nella ex chiesa della Santissima Trinità la mostra itinerante della Cgil «Svelare il Presente - Arte e impegno sociale».
Tra arte e sociale
Già presentata a Torino, con alcune variazioni nelle opere esposte, che dipenderanno anche dagli spazi disponibili, le due raccolte gireranno il Piemonte fino ad aprile del prossimo anno, quando, per l’ultima tappa, torneranno in Canavese, a Ivrea. A Cuorgnè la mostra sarà aperta al pubblico ancora tre giorni, in questa settimana: giovedì 17 dalle 9.30 alle 12, venerdì 18 dalle 14.30 alle 18 e sabato 19 dalle 15 alle 18.30. In esposizione due distinte collezioni. La prima è una selezione delle opere donate alla Cgil di Torino per le celebrazioni del Centenario della Camera del Lavoro del 1991; esposta solo in quell’occasione, essa è composta da opere di trentaquattro artisti torinesi.
Un secolo dalla strage
La seconda collezione vede sedici lavori selezionati in un concorso internazionale bandito dal Sindacato Piemontese in ricordo dei cento anni dalla Strage di Torino del 1921 e del primo anno dall’attacco alla sede nazionale del Sindacato nell’ottobre del 2021. «Il progetto espositivo - ricorda Enrica Valfrè, Segretaria Generale della Cgil Torino - ha infatti l’ambizione di voler andare oltre il ricordo e la mera riproposizione della mostra del ’91, proponendosi come momento di riflessione collettiva non soltanto sul lavoro, ma sui fatti della storia di ieri e di oggi, sui cambiamenti intervenuti nella società, nelle relazioni tra le persone e nel rapporto con l’ambiente». Tra le opere del concorso internazionale in mostra ve ne sono quattro, in particolare, da segnalare.
My War, you war...
L’opera vincitrice, di Pablo Mesa Capella, sistemata sul vecchio altare della ex Chiesa della Santissima Trinità: si tratta di «My war, your war, make…», composta da due elmetti militari e due proiettili da obice di diversa epoca e due fotografie intagliate. «L’opera - spiega l’autore - vuole essere una riflessione sul tema della guerra, proponendo sei “reliquie” militari, sulle quali sono intervenuto». Sugli oggetti, come dei mantra infiniti, sono incise le parole che compongono il titolo dell’opera; le foto ritraggono soldati in parata. Degne di menzione da parte della giuria anche le opere di Bahar Heidarzade, artista iraniana che vive e lavora a Torino, e di Chantal Garolini. Heidarzade ha scattato delle polaroid invitando donne, uomini e bambini a indossare il suo vecchio Hijab, ma al contrario. Garolini presenta «Chi è», tela che si interroga sull’importanza dell’apparire rispetto all’essere. Notevole, nella mostra, anche l’istallazione di Alberto Parino, giovane artista di Cuorgnè che presenta un assemblaggio con oggetti di recupero rinvenuti vicino all’ufficio del sindacato di una vecchia fabbrica abbandonata.