Una maratona di spettacoli per celebrare la riapertura del Giacosa
Una maratona di spettacoli per celebrare la riapertura del Giacosa domenica scorsa dalle 10 alle 23.
Una maratona di spettacoli per celebrare la riapertura del Giacosa
Riaperti i teatri, domenica scorsa al Giacosa di Ivrea è andata in scena una maratona di spettacoli dalle dalle 10 del mattino alle 23 dal titolo «Se il primo giorno d’estate il teatro… si ritrova!». Ad alternarsi sul palco 40 diverse realtà del nostro territorio e tutto nel rigoroso rispetto delle regole anti-contagio.
Il "grazie" dell'assessore Casali
Presente sul palco anche l'assessore alla cultura Costanza Casali che ha tenuto a ringraziare i presenti ed esprimere la sua vicinanza a tutte le vittime del Coronavirus. "Stiamo attraversando una crisi sanitaria, economica e culturale senza precedenti almeno nella storia della nostra repubblica - ha detto Casali - E tuttavia oggi, seppure in numero sensibilmente ridotto rispetto alla capacità di questo teatro, stiamo assistendo ad un’intera giornata di spettacoli dal vivo". "Intendo intanto ringraziare tutti coloro che hanno offerto il loro contributo a questa giornata - ha continuato l'assessore - contributo gratuito che vogliamo leggere in termini di offerta augurale per un futuro migliore. Non solo un futuro senza covid, o con un covid depotenziato, addomesticato chissà …ma anche un futuro in cui questa città possa finalmente risollevarsi e aprirsi a proposte artistiche di livello che possano, oltre che soddisfare il pubblico dei residenti, anche attirare pubblico da fuori. E questo per creare cultura ma soprattutto perché questa circolazione di persone è uno dei presupposti essenziali per una possibile rinascita anche economica".
Ivrea e il territorio
"Ivrea - ha sottolineato Casali - è collocata ad un crocevia molto interessante:poco distante dalla Valle d’Aosta e da Milano, oltre che da Torino e dalla sua Città Metropolitana. Inoltre è legata per tradizioni e cultura, al territorio morenico, una realtà geografica quasi unica al mondo e che, sia detto per inciso, l’esperienza olivettiana aveva coinvolto e tutelato nelle sue attività e specificità. Ivrea dunque, ora più che mai, necessita di VISIONE ovvero di un progetto di medio/lungo periodo che sia in grado di ripensare il territorio al di là di un atteggiamento nostalgico e consolatorio. Essa ha bisogno di impegno, di futuro e anche di sogno. E ha bisogno di RETE e cioè di un pensiero che colleghi le varie entità locali nelle loro differenze in un progetto più vasto che le permetta di presentarsi all’Europa anche come TERRITORIO, forte anche del riconoscimento UNESCO.Dunque ripeto,un territorio , il nostro, geograficamente interessante, di laghi e Morena ma non distante dalle montagne e dal mare,e sede di una memoria sociale e industriale unica: quella di Olivetti .
Esso potrebbe essere vissuto come tappa culturale/turistica che ne coltivi e ne rinnovi la tradizione".
Il rilancio
"Vorrei sottolineare che siamo profondamente consapevoli della grave crisi che il comparto dello spettacolo dal vivo sta attraversando da febbraio ad oggi,così come di quella di tutti coloro che promuovono l’incontro tra persone attraverso attività varie (siano esse la ristorazione, lo spettacolo dal vivo, il cinema, le sale da ballo o la gestione di locali notturni).
A maggior ragione siamo grati per la partecipazione così numerosa e gratuita degli artisti a questa giornata. Vogliamo leggerla appunto in termini di Festa, come luogo in cui la divisione tra chi sta sul palco e chi sta sotto è subordinata alla riunione della comunità che celebra, se non uno scampato pericolo (questo lo diranno i prossimi mesi) un rito laico propiziatorio per un bene comune e per un nuovo inizio".
In collaborazione con Massimo Barbiero l'amministrazione sta intanto lavorando affinchè Ivrea possa avere la sua quarantesima edizione del Festival Jazz, "nonostante il Covid", como sottolinea Casali.