“Next Generation Piemonte”

1.200 progetti, 27 miliardi chiesti dal Piemonte per il recovery plan

Privilegiati gli àmbiti della cosiddetta "rivoluzione verde", della digitalizzazione e delle infrastrutture (anche sanitarie).

1.200 progetti, 27 miliardi chiesti dal Piemonte per il recovery plan
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Recovery Plan: il Piemonte chiede 27 miliardi di euro e presenta 1.200 progetti. Si intitola “Next Generation Piemonte” il documento, approvato durante una riunione straordinaria della Giunta regionale, che contiene oltre 1.200 progetti dal valore complessivo di 27 miliardi di euro.

1.200 progetti, 27 miliardi

Il testo raccoglie i contributi giunti dal territorio dei quali si chiede al Governo l’inserimento nel Piano nazionale di ripresa e resilienza, il cosiddetto Recovery Plan. La prossima settimana inizierà il confronto con Roma per definire quali di questi progetti potranno essere inclusi nel documento finale che il Governo entro il mese di aprile invierà all’Unione Europea con le priorità italiane. L’analisi mette in risalto come la progettualità dal basso esprima un preciso orientamento verso le nuove tecnologie, l’ambiente e le infrastrutture: oltre 600 progetti riguardano infatti questi àmbiti. Giovedì 8 aprile 2021 il piano piemontese sarà presentato al premier Mario Draghi, le linee di indirizzo riguardano i prossimi dieci anni. D’altronde non sono certo pochi i 1.200 progetti presentati dal Piemonte per ottenere 27 miliardi di euro dal Recovery Plan.

I settori su cui è necessario puntare

I settori su cui si è puntato per intervenire sono le infrastrutture tradizionali come le strade, i ponti le vie, ma anche quelle che riguardano le infrastrutture multimediali per rendere il Piemonte più connesso a livello digitale. E poi i progetti che riguardano l’istruzione e l’edilizia sanitaria. In questo documento c’è quello che serve al Piemonte fino al 2030. Soddisfatto il presidente Alberto Cirio:

“Giovedì 8 aprile presenteremo al premier Draghi questo documento. Siamo orgogliosi di dire che è il contributo del Piemonte, e non della Regione Piemonte (come istituzione, ndr) perché dà voce a tutte le esigenze di crescita che ci sono pervenute dal territorio durante l’intenso calendario di incontri che, nelle scorse settimane, ci ha visto andare in tutte le province per ascoltare gli enti locali, le categorie economiche, produttive e sociali, i nostri giovani, che sono i veri proprietari del futuro. Quante volte leggendo un bando europeo ci si è chiesti chi lo avesse scritto, perché troppo distante dalla realtà? Noi abbiamo voluto evitare questo scollamento andando prima sul territorio per raccogliere le esigenze reali da chi il territorio lo vive tutti i giorni”.

Resta basilare la campagna vaccinale

Se infatti è fondamentale continuare a vaccinare, perché vincerà questa battaglia chi prima avrà vaccinato la sua gente, dall’altra bisogna continuare a progettare il futuro e i fondi del Recovery Plan abbinati a quelli della prossima programmazione europea 2021-2027 porteranno in Piemonte oltre 10 miliardi di euro, una cifra che bisogna investire per fare ripartire la regione e non lasciare nessuno indietro. La proposta di Recovery Plan del Piemonte in sintesi vede 1.273 progetti così ripartiti: 672 riguardano la rivoluzione verde e la transizione ecologica; 230 racchiudono interventi su digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 187 si riferiscono alle infrastrutture per la mobilità sostenibile; 107 comprendono inclusione e la coesione; 55 fanno riferimento a istruzione e alla ricerca; 22 concernono l’assistenza sanitaria. Per uno sguardo territoriale, la provincia di Alessandria presenta ad esempio 34 progetti (per un valore di 1,8 miliardi di euro), quella di Asti 195 progetti (per circa 1 miliardo di euro), Biella 76 progetti (684 milioni di euro), Torino 182 progetti (3,5 miliardi di euro).

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